Una nuova opera del Bistolfi nella gipsoteca di Casale
Si tratta del particolare della testa del "Crocifisso Brayda"
CASALE – La Gipsoteca di Leonardo Bistolfi di Casale si è arricchita nei giorni scorsi di una nuova, inedita, opera. Si tratta di un piccolo bronzo che riproduce il particolare della testa del “Cristo del Crocifisso” che lo scultore casalese ideò per la tomba della famiglia Brayda nel Cimitero di Villarbasse nel 1901.
L’opera è arrivata al museo Civico grazie a un deposito quinquennale offerto da Banca Patrimoni Sella & C. che lo ha acquisito da un’eredità proveniente dalla famiglia Bricherasio, che fu legata allo scultore da un profondo rapporto di stima e amicizia. E proprio a Bistolfi fu affidata la realizzazione del monumento funebre a Emanuele di Bricherasio: il risultato è lo straordinario sepolcro di grande impatto emotivo, ancora oggi ben conservato a Fubine.
Frutto di un rapporto di fiducia che si è instaurato nel tempo tra pubblico e privato, questa acquisizione giunge non solo ad arricchire la collezione casalese ma diviene un tassello importante per comprendere le vicende e i rapporti personali che Bistolfi instaurò con i propri contemporanei.
Inoltre, il cosiddetto “Crocifisso Brayda” riveste particolare importanza perché fu una delle rare occasioni in cui lo scultore si è dedicato alla raffigurazione di iconografie di tradizione cristiana. Anche il dettaglio della testa bene ci restituisce la sua personale visione consolatrice del Crocifisso. Per Bistolfi, infatti – e sono parole sue – «esso non è il Cristo in Croce ma piuttosto il segno della Croce: è Gesù che apre le braccia nel divino gesto della Carità. La testa è eretta, non chinata nell’agonia […] la corona di spine è trasformata in aureola di vittoria».
Il Crocifisso Brayda venne replicato negli anni successivi e utilizzato per altre tombe, così come del solo dettaglio della Testa sono noti oggi di diversi esemplari, di diversi materiali e dimensioni.
Casale Monferrato, 28 dicembre 2020