Rifiuti: meno indifferenziata Ma cresce l’insoluto
I dati in mano ai vertici di Econet testimoniano un 2020 positivo. Ma sale la quota di utenti che non paga
OVADA – Salvo sorprese improbabili, Ovada produrrà 136 tonnellate di rifiuto secco indifferenziato in meno rispetto al 2019. Il dato è contenuto nel preconsuntivo analizzato da Econet, la società pubblica che si occupa della raccolta dei rifiuti nel nostro bacino: ai dati reali dei primi undici mesi è stata aggiunta un’ipotesi per dicembre che è il frutto della media del resto dell’anno. Il totale complessivo tocca 921 tonnellate contro le 1.058 del 2019. Un dato che testimonia dei risultati ottenuti nel secondo anno di gestione basato sul metodo di raccolta “porta a porta” introdotti nell’Ovadese e nell’Acquese. Il dato complessivo dell’area, in cui ha una rilevanza significativa anche Acqui Terme, presa in esame parla di un calo drastico di 343 tonnellate. Tra i comuni dell’Ovadese presi in esame, si evidenzia un calo significativo anche a Silvano d’Orba (-12) e Tagliolo (-5) realtà che presentano insediamenti produttivi di una certa rilevanza. In crescita invece gli altri piccoli comuni del territorio con scostamenti evidenti a Rocca Grimalda (+18.11) e Castelletto d’Orba (+11.72). «I dati sono sicuramente positivi e testimoniano del fatto che le cose stanno andando bene – commente Elio Ardizzone, presidente di Econet, la società che si occupa del ritiro dei rifiuti su un bacino di 45 comuni tra Ovadese e Acquese – Sicuramente ci sono anche i problemi e gli errori. Ma tutta l’azienda sta lavorando per trovare soluzioni».
Segnali confortanti
Alla fine del 2020 a Ovada saranno raccolti 4.833 tonnellate di rifiuti, di queste 3.987 sono state differenziate. Il totale procapite scende da 94 a 82. Il dato dovrà poi essere arrotondato con quelli provenienti dai circuiti esterni e con la quota di rifiuto umido imputabile al compostaggio domestico. Interessante il rilievo di Molare e Cassinelle, i due paesi dell’Ovadese entrati nel nuovo sistema nel secondo anno con un sistema misto che prevede bidoncini domestici per i concentrici e cassonetti col badge nelle aree rurali. A Molare sono state prodotte 520 tonnellate di rifiuti differenziati. Cassinelle si ferma 165.69 tonnellate (87.25%). Ma il dettaglio è molto positivo anche per altre realtà: Carpeneto (81%), Cremolino (82%), Mornese (84%). «I Comuni più piccoli – prosegue Ardizzone – raggiungono quote più alte ma la produzione è molto limitata. In generale i trenta comuni del 2020 hanno prodotto meno indifferenziato dei 24 dello scorso anno. Tra i problemi da affrontare c’è un insoluto che è cresciuto molto e ci preoccupa. Nell’anno in corso è quasi raddoppiato rispetto a quello precedente. Da un lato, con la situazione che stiamo attraversando, è un po’ passato il messaggio sbagliato che si poteva non pagare. Econet vive di tariffe e non può permettersi questo scenario, quindi dovremo attivarci al più presto per un’operazione di recupero dei crediti».