Tra sport e famiglia, festeggiare il Natale a 8mila km da casa? Sì può, con i social
Quattro giocatori di basket americani di Bertram e Novipiù raccontano: la squadra come famiglia, la tecnologia usata per stare vicino ai propri cari
Allentown, Montgomery, Chicago, North Carolina. Sono i posti degli Stati Uniti da cui provengono Jalen Cannon, Jamarr Sanders, Sam Thompson e Corban Collins, i giocatori di basket di Bertram e JB Monferrato. Il loro sarà un Natale dall’altra parte del mondo, visto che dalla provincia di Alessandria a casa ci sono più di 8mila chilometri. Una distanza enorme, simbolica, in tempi di Covid-19. Così, ad eccezione di Sanders che è stato raggiunto a moglie e figlia, gli altri passeranno le feste con i compagni di squadra.
Il motivo lo spiega Thompson. «È una cosa giusta, quando sei un giocatore americano che gioca in Europa, la tua squadra diventa la tua famiglia». Parenti, affetti, tradizioni sono concetti che emergono nitidi in questi tempi complicati. «Lo spirito natalizio è la cosa che mi manca di più – spiega Cannon – non essendo con i miei cari».
«Quanto è difficile»
«La parte più difficile dell’essere lontano – aggiunge Thompson – è che mi mancano i miei e gli amici», mentre Sanders riflette: «Mi manca l’essere insieme a tutti gli altri. Sono davvero legato alla mia famiglia e mi piace vederla felice».
Per fortuna la tecnologia viene in soccorso. Zoom e Face Time sono le ancore di salvezza. «Abbiamo organizzato una call su Zoom nel giorno di Natale», racconta Cannon. «Userò FaceTime e Zoom per tenermi in contatto con i miei cari», aggiunge Collins. «Quando apriranno i regali – spiega Thompson – sarò collegato con FaceTime». Anche Sanders userà Face Time: «Chiamerò mia sorella, che passerà il telefono a tutti gli altri per gli auguri».
Le tradizioni sono semplici e genuine. «Apriamo i regali, mangiamo buon cibo, ascoltiamo musica», spiega Cannon. «Con moglie e figlia cuciniamo i biscotti per Babbo Natale ascoltando canzoni natalizie – racconta Sanders – E aspettiamo la mattina del 25 per aprire i regali». A casa Thompson, dopo la cena, si sceglie sempre una serata al cinema. Tradizione cinematografica anche per Collins con la visione domestica di “A Christmas Story”. Il Natale indimenticabile è, per tutti, quello passato insieme. «Quello del 2014 – sceglie Cannon – l’ultimo in cui ci siamo riuniti al completo». Stesso anno per Thompson: «La volta che le mie zie, zii e cugini sono venuti a Chicago è stato speciale», mentre Sanders sceglie il Natale del 2019: «Perché l’ho passato a casa per la prima volta dopo dieci anni: quel Natale è sembrato perfetto».