‘San’ Pisseri fa i miracoli, Suljic mette lo zampino
Molte prestazioni al di sotto della sufficienza: gestione della gara consegnata alla Pergolettese
CREMA – Tanto brutti da preoccupare. E la vittoria non allontana i pensieri e i timori per il futuro dell’Alessandria. Tre punti non sono un colpo di bacchetta magica: serve molto di più, innesti (a centrocampo soprattutto, ma anche in difesa), identità, prima di tutto un gioco. Che i Grigi non esprimono: a tratti, in alcune gare, per niente oggi a Crema, una pochezza allarmante, che i tre punti non compensano. Non convincenti, ma vincenti: non basta ancora
PISSERI – Determinante: un rigore parato, almeno tre interventi che salvano il risultato. In un caso gli dà una mano il palo, nell’altra la scelta di Penatti di angolare la trasformazione del rigore. E’ una sicurezza, ma quando il portiere è il migliore in campo, e non è la prima volta che accade, c’è qualcosa (o tanto) che non funziona: 8
BLONDETT – Superato: nel primo tempo si fa saltare troppe volte e Morello e Varas hanno strada aperta per suggerire o provare la conclusione. Spesso si estrania dal gioco e poi recuperare lo manda in affanno, gli toglie ancora più lucidità e aumenta gli errori. Qualche progresso nella ripresa, ma timido:5
COSENZA – Autoritario: nel primo tempo è il solo che riesce ad evitare che anche la diga bassa dei Grigi crolli, grazie all’esperienza che lo aiuta a districarsi nelle situazioni più difficili. Ingenuo, o poco reattivo, sul tiro da Panatti che causa il secondo rigor pr un tocco di mano: 6
MACCHIONI – Solido: o, almeno, abbastanza, un po’ meno all’inizio, quando paga anche la poca abitudine a giocare con continuità. La sua intuizione è la diagonale per chiudere su Bariti che, altrimenti, potrebbe arrivare a tu per tu con il portiere. Dalla sua parte i Grigi rischiano meno: 6
MORA – Ingabbiato: gli esterni della Pergolettese non gli concedono spazi, che neppure cerca con troppa insistenza. Spinta zero, aiuto alla squadra a salire ancora meno. Caso mai arretra: a parte una conclusione, alta, non mette palle sfruttabili dai compagni: 5
PARODI – (dal 13’st) Coinvolto: anche più offensivo e propositivo del compagno che sostituisce, passa anche da lui la manovra che si conclude con il gol, pesantissimo, di Suljic. Almeno è vivace e non piantato: 6
CHIARELLO – Limitato: non è un interno e si capisce subito, perché non garantisce e fa anche fatica a giocare tra le linee. Qualcosa in più quando alza il suo raggio d’azione, ma molto poco: 5.5
SULJIC – (dal 13’st) Primatista: è il primo gol da professionista e lo realizza dopo solo due minuti dall’ingresso in campo. Per lui quel tocco, anche un po’fortunoso, serve per alzare la fiducia in se stesso e la disivoltura in mezzo i Grigi hanno le maglie più folte: 6
CASTELLANO – Solo: non è la prima volta che si carica in spalla il pesso di tutto il reparto di centrocampo, soprattutto in fase di interdizione. In mancanza di aiuti deve fare tutto da solo, perché i compagni latitano. Qualche passaggio a vuoto non intacca il grande impegno: 6
DI QUINZIO – Polivalente: inizia come mezzala, nel 4-4-2 è èiù accentrato e con poche opportunitù per sfruttare la sua qualità al servizio della squadra. Meglio nel 3-5-2 iniziale che nel 4-4-2 dal 20′ del primo tempo: 6
CASARINI – (dal 37’st) Determinato: questa volta entra bene nella manovra, soprattutto fa quello che serve, anche rompere il gioco e smontare le idee altrui. Serve, sempre, la grinta degli ultimi 10 minui del primo tempo: 6
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CELIA – Difensore: la vocazione offensiva, se non in rare occasioni, resta in un cassetto, molto impegnato a coprire e proteggere la corsia di sinistra. Nel complesso, pur a fatica, ci riesce, anche se le sovrapposizioni questa volta stentano a funzionare: 6
CORAZZA – Frenato: soprattutto dai difensori avversari, che si chudono a riccio e, spesso, funziona, perché di palle giocabile Joker ne ha nemmeno una. Anche perché i difensori fanno di tutto pr limitarlo e ci riescono: 5.5
ARRIGHINI – (dal 23’st) Ripartente: è l’unico modo per provare a inserirsi e bucare la rete avversaria. Volenteroso, ma non molto concreto:5.5
EUSEPI – Lottatore: fa la guerra sempre, anche se gli spazi sfruttabili sono ridotti e non è molto servito. Non segna, ma è sempre al servizio della squadra, che va ad aiutare in difesa, e che aiuta a stare alta e lontana dalla sua metacampo: 6