Il Natale di Fabio Bellinaso: «Senza Gelindo, un bicchiere in più»
La “divota cumedia” soltanto in streaming, dopo ben 96 anni. «Tra video d’archivio, la businà tutta nuova»
«Se t’vori ca fasa? A stag a cà!». A banale domanda, Gelindo risponde nel modo più prevedibile. D’altronde, le restrizioni imposte dall’emergenza Covid non risparmiano neppure chi, a Natale, ha un appuntamento fisso.
Sarà un periodo anomalo per Fabio Bellinaso, protagonista della “divota cumedia”, lo spettacolo del teatro dei frati, la più significativa tradizione alessandrina che, in occasione del 90esimo compleanno, si meritò la certificazione DeCo, su proposta del ‘Piccolo’.
Ora siamo alla stagione 96, la più anomala, quella che costringerà gli attori a starsene rintanati, cosa che non si fece neppure in tempo di guerra quando, a causa di un altro e ancor più tremendo coprifuoco, gli spettacoli si svolsero solo di pomeriggio.
Dalla platea allo schermo
Dunque, niente palcoscenico natalizio, contrariamente al solito, ma ricorso allo streaming per non interrompere una storia quasi secolare. Certo è che un conto è accomodarsi in platea, un altro accontentarsi dello schermo (dal 25 dicembre al 6 gennaio, su youtube, social, Radio Gold Tv). «Non si poteva fare diversamente – si rammarica Bellinaso – Non è solo questione del portare la gente a teatro, cosa comunque non consentita, ma anche di recitare in sicurezza. È impossibile garantire il distanziamento, senza dimenticare che lo spettacolo, benché collaudato, ha bisogno di incontri e prove, con difficoltà immaginabili, basti pensare al tempo che serve per recuperare tutti i vestiti, mettere a posto le scenografie, puntare i fari…».
La somma delle complessità induce a gettare la spugna, anche perché, come spiega Bellinaso, «non va dimenticato che magari qualcuno, legittimamente, non se la sente di partecipare a riunioni di gruppo. Siamo tutti dilettanti: un conto sono gli artisti della Scala, che lo fanno per lavoro, un altro conto noi del San Francesco…».
Ricerche in archivio
Se gli attori si concedono un anno sabbatico, non così i tecnici, impegnati a reperire il materiale video e a montarlo a dovere per proporre la messa in onda in streaming.
Quindi, ampio spazio all’archivio con l’eccezione della “businà”, perché la consueta satira di inizio commedia sarà “ex novo”, «anche se è difficile fare ridere in un momento tanto complicato». Pure la compagnia “dei frati”, di recente, ha conosciuto lutti, indipendenti dal Covid: nel 2020 sono morti due attori storici come Giovanni Moraschi (uno dei Mafè) e Antonio Storelli (veterano nei panni del soldato).
Giù dal palco
Per Fabio, dunque, una sera di Natale in famiglia, anziché sul palco: «Vorrà dire che, senza l’assillo della recita, mi concederò un bicchiere di vino in più». E Gigi Raiteri, l’altro interprete del ruolo di Gelindo, avrà modo di dedicarsi ancor più al suo negozio di abbigliamento, riaperto dopo il blocco dei giorni scorsi. Ma anch’egli avrebbe di gran lunga preferito la normalità degli anni scorsi…