Il commosso ricordo di Gianni Fontana
NOVI LIGURE – Si è spento all’età di Si è spento oggi all’età di 86 anni Giampiero Fontana, storico esponente della sinistra novese. Era ospite della casa di riposo Sant’Antonio, a Basaluzzo. Fontana era stato per vent’anni consigliere comunale con il Partito Comunista (dal 1970 al 1990) e assessore con il sindaco Armando Pagella (dal 1976 al 1985).
Sono tanti i ricordi inviati all’indirizzo della nostra redazione (l’ex sindaco Mario Lovelli, l’ex assessore e segretario del Pd Simone Tedeschi, il presidente Istral Mariano Santaniello) che ne descrivono la personalità è il contributo che Fontana ha dato alla città, in veste di politico, amministratore, amico.
Mario Lovelli, ex sindaco di Novi: “Gianni, compagno, amico, punto di contatto tra generazioni”
Giampiero Fontana, anzi Gian. Perché lui era Gian per tutti. Il compagno, l’amico, il punto di contatto fra le generazioni. Quella resistenziale, operaia e già (ancora?) rivoluzionaria. E quella sessantottina, che resistenziale e operaista voleva essere, ma che pensava di essere “più “ rivoluzionaria quando invece la rivoluzione stava proprio nel fatto che loro, figli di quegli operai, avevano il privilegio di vivere con la pancia piena in una società che i loro padri avevano già ribaltato consentendogli di frequentare ( per dire) il Liceo Classico Andrea Doria di Novi Ligure e l’Università. Gianni stava nel mezzo perché, non avendo l’età dei “resistenti”, ma non avendo ancora avuto le opportunità dei più giovani, i valori del passato li aveva assorbiti sul lavoro, ma era già proiettato sul nuovo che necessariamente bisognava costruire con coloro che si affacciavano alla politica nei primi anni settanta. C’era una morale nella militanza di allora di cui lui era portatore. Gavetta con volantini, diffusione dell’Unità e feste dell’Unità. E poi scuola di politica fatta in sezione e nel dibattito pubblico, a contatto con gli amministratori comunali e con quelli del sindacato che sapevano le cose: i Pagella, i Lasagna, i Tavella.Se eri bravo andavi avanti. Altrimenti ti rimettevi a studiare anche se credevi di averlo già fatto.Questo in sostanza mi fece capire quando mi firmò nel 1973 da segretario della sezione “Franco Rossi” la prima tessera del PCI. E allora sotto con i dibattiti, le discussioni, le campagne “stampa e propaganda”. Fra il compromesso storico e gli anni di piombo, le battaglia sul divorzio e i diritti civili, lo statuto dei lavoratori e i consigli di fabbrica, i decreti delegati della scuola ,la riforma regionale e il Servizio sanitario nazionale. Con lo spartiacque del 15 giugno del 1975 che spinge il PCI verso il governo salvo poi rimanere a metà strada ancora per troppi anni. Ecco, con quelli come Fontana, si è compiuto il percorso PCI -PDS-DS per poi approdare al PD. Un partito di governo, tanto più a Novi, che non riusciva a proiettarsi fino in fondo nella sinistra riformista europea, fino all’89 fatale. Ma che ha espresso figure fondamentali per i loro legami popolari più genuini. Nei luoghi di lavoro ( San Bovo fabbrica di amministratori, la “sinistra ferroviaria”) , nei quartieri col movimento per le cooperative di abitazione, in consiglio comunale dove i quadri di base completavano il loro percorso. Giampiero è stato consigliere comunale e assessore col sindaco Armando Pagella. In quella fase ha accompagnato anche la mia prima esperienza amministrativa e mi piace ricordare che nel 1984 abbiamo insieme compiuto il primo passo per il recupero del foyer del Teatro Marenco con un mutuo della Cassa Depositi e Prestiti da lui attivato come assessore al bilancio e realizzato il centro unificato di refezione scolastica ( una scelta vincente pur nelle polemiche e con qualche contraccolpo elettorale l’anno seguente).Dopo quell’esperienza amministrativa in Comune e mentre professionalmente passava in F.S. da San Bovo a Genova in posizioni di lavoro sempre più importanti e da tutti apprezzate, eccolo ancora “al fronte” con le Acque e Sorgenti Novesi dopo la pubblicizzazione dell’acquedotto e con l’avvio dell’informatizzazione dei servizi comunali e dell’USL. E intanto anche a “Il novese” nell’ultimo tentativo di salvaguardia di un’impresa editoriale di partito poi sfociata in una storia diversa ma ancora molto rimpianta. E sempre al partito come chioccia, o come tutor si direbbe oggi, in tante campagne elettorali, comprese le mie da sindaco e da deputato.
Che dire di una persona, di un compagno, con cui era impossibile litigare perché si metteva a disposizione e basta! E con cui si passavano serate (nottate) a briscola in cinque a margine delle feste dell’Unità dopo aver chiuso gli stand. Anche tra i dipendenti comunali di quei tempi, ne sono certo, è ricordato come assessore al personale attento alle esigenze dei lavoratori, ma soprattutto interessato a coinvolgerli per innovare i servizi a favore dei cittadini.
La tua vita è testimonianza della bella politica, caro Gian! Forse irripetibile. Ma tanto basti. Un abbraccio a tutti i tuoi cari.
Simone Tedeschi, ex segretario Pd ed ex assessore: “Era un punto di riferimento per tutti”
Quando sono diventato segretario dei DS di Novi nel 2004, Mario Lovelli mi suggerì di far entrare in segreteria Giampiero Fontana. Io lo Conoscevo Giampiero solo superficialmente, ma Mario mi disse che sarebbe stato un aiuto prezioso. Aveva ragione.
Negli anni successivi Giampiero divenne un vero e proprio punto di riferimento per me e per gli altri ragazzi che si affacciavano alla militanza politica in quel periodo. Per noi era “l’uomo dei conti”, aveva il compito di tenere la contabilità del partito e de il Novese. Svolgeva questo lavoro con precisione e passione. Ma il suo contributo andava ben aldilà di questo. Non credo ci sia stata una singola decisione politica presa da me come segretario in quegli anni che non fosse stata prima discussa analizzata e ponderata insieme a Lui.
Ma il nostro rapporto andò al di là della semplice di attività politica. Giampiero era per me contemporaneamente un amico una figura paterna, una persona con cui parlare dei problemi quotidiani e delle sfide che un ragazzo di quell’età aveva di fronte. Quelli furono per me gli anni della laurea e delle prime esperienze lavorative e Giampiero è sempre stato al mio fianco con intelligenza e sincerità: un amico vero dal cuore grande.
Mariano Santaniello, presidente Isral: “amministratore esemplare e lungimirante”
I miei ricordi di Gianpiero Fontana risalgono all’adolescenza quando lui era Assessore al Bilancio della città nell’ultimo decennio della stagione di Armando Pagella sindaco; un’amministrazione esemplare e lungimirante che ha saputo essere unanimemente apprezzata. Ovviamente essendo di un’altra generazione, non lo conoscevo personalmente, ma ricordo che di lui si parlava come uomo affidabile e preparato. Le nostre traiettorie di vita hanno portato ad incontrarci molti anni dopo, a cavallo degli anni ’80 e ’90, e li ho avuto il piacere di imparare a conoscerlo ed ad apprezzarne le doti. Gianpiero, anzi Gianni come lo chiamavamo amichevolmente, era un uomo serio, rigoroso, severo, competente ma sapeva unire a tutto ciò una grande umanità, una gentilezza rara, un forte disponibilità e una sapiente capacità di ascolto. Gianni era l’uomo dei numeri, la sua esperienza amministrativa al Bilancio comunale – unitamente all’importante incarico lavorativo che ricopriva all’interno della struttura operativa delle Ferrovie dello Stato, lo rendevano persona concreta, riflessiva e prudente. Per queste ragioni è stato variamente impegnato ed investito di importanti ruoli di responsabilità in altre avventure amministrative locali, pubbliche e non, come per esempio la gestione di Acque Sorgenti Novesi spa, poi divenuta ASN, azienda partecipata del Comune di Novi, che seppe guidare nella sua modificazione in innovativa azienda impegnata nell’informatizzazione dei servizi amministrativi pubblici. Oppure nella sua attenta amministrazione della SIC srl, la società editoriale che in allora pubblicava il settimanale “Il Novese”, – di cui anch’io ero consigliere d’Amministrazione – governandola in un momento di profonda trasformazione di quello che è il mondo dell’editoria e dei media. La serietà e la competenza sono state la cifra del suo essere personaggio pubblico trasversalmente apprezzato e riconosciuto, ma Gianni non era solo questo. Era uomo dolce e attento, riflessivo, divertente, dalla battuta pronta e intelligente. Gianni era uomo di forti valori e principi, aveva una cultura politica democratica cristallina, votata al pragmatismo e alla capacità di sintesi; i suoi richiami all’unità nei momenti di dibattito interno più acceso e aspro, risultavano sempre di monito ed erano ascoltati da tutti.
Queste sue doti umane e personali hanno fatto sì che fosse stimato da tutti, fossero questi semplici cittadini o personaggi pubblici di rilievo, perché le sue parole non erano mai banali e i suoi modi erano quelli da “signore d’altri tempi”.
Infine mi piace ricordalo nei suoi tratti più privati, che poi son quelli che han fatto sì che lo apprezzassi così tanto. Voglio rammentare i suoi modi gentili, la sua pacatezza, il suo sorriso malinconico, il suo dignitoso e profondo dolore che lo pervase per la grave malattia e la scomparsa della sua compagna di vita, i suoi rimbrotti, le sue battute salaci e pungenti, le sue risate, le sue ricette che si apprestava a preparare per sé, per i figli e per i nipoti, le sue animate discussioni con Oreste Soro su chi produceva i migliori prodotti nei rispettivi orti, le sue interminabili partite a carte notturne insieme a Mario Lovelli e a qualche altro compagno, sui tavoli del ristorante delle tante (decine) Feste dell’Unità, a cui partecipava quotidianamente lavorandoci, che aveva contribuito ad organizzare e ad amministrare…ça va sans dire…
Ora Gianni ci ha lasciato, purtroppo. Credo che tutta la sinistra novese perda un altro pezzo importante della propria storia e l’intera città perda un uomo che, insieme ad un’intera generazione di altri importanti amministratori pubblici, ha saputo portare Novi a svolgere un ruolo da protagonista nello scenario politico-amministrativo dell’intero quadrante territoriale del nord-ovest e scusate se è poco.
Dolore, è questa la parola che più ricorreva nei messaggi che circolavano delle varie chat e messaggerie che annunciavano la sua scomparsa, ed è vero, ho provato un dolore forte.
Ciao Gianni, che ti sia lieve il viaggio!