Flavescenza dorata, la battaglia prosegue
"I risultati dei monitoraggi 2020 non hanno mostrato particolari criticità"
ALESSANDRIA – La flavescenza dorata è ancora presente nelle aree viticole della nostra provincia. Provoca danni non solo alla produzione di uve di alta qualità come quelle che vengono prodotte nei diversi areali vitati alessandrini, ma anche al patrimonio viticolo che da noi è simbolo di territorio, paesaggio, turismo enogastronomico, di eccezionale importanza sociale ed economica.
L’unico modo di difendere la vite è il controllo dell’insetto vettore con interventi mirati. Per questo motivo in Italia dal 2000 è in vigore un decreto di Lotta obbligatoria che annualmente viene aggiornato dal Settore Fitosanitario Regionale, che ha recentemente confermato le modalità in vigore da alcuni anni, fissando in almeno due gli interventi a difesa della vite, uno contro le forme giovanili ed uno contro le forme adulte dell’insetto.
Il Comitato di coordinamento per la difesa fitosanitaria integrata delle colture della Provincia di Alessandria, grazie all’indispensabile contributo finanziario della Camera di Commercio di Alessandria, anche in questo 2020 ha realizzato i monitoraggi dello Scaphoideus titanus.
“Anche in un’annata complessa a causa della pandemia da Covid-1,9 i tecnici delle associazioni agricole provinciali, coordinati dal Condifesa di Alessandria, hanno realizzato le azioni di monitoraggio che si sono concluse lo scorso 30 ottobre”, spiega Alessandro Bonelli, presidente del Comitato di Coordinamento per le Difesa Fitosanitaria Integrata delle Colture della Provincia di Alessandria.
“Dopo le verifiche sulla schiusa delle uova svernanti e lo sviluppo delle forme giovanili, i tecnici hanno posizionato le trappole entro la metà di luglio e hanno effettuato ogni 15 giorni, secondo il protocollo regionale, il cambio e la conta degli insetti adulti presenti” aggiunge Marco Castelli, direttore del Comitato di coordinamento.
Le verifiche delle forme giovanili e delle catture sulle trappole delle forme adulte hanno consentito di informare tempestivamente i viticoltori sulla necessità di provvedere ai necessari trattamenti insetticidi obbligatori previsti dal decreto del 2000.
“I risultati dei monitoraggi 2020 – spiega ancora Castelli – non hanno mostrato particolari criticità, salvo in qualche vigneto nel quale sono state accertate catture di insetti adulti superiori a quelle registrate negli anni scorsi. Si tratta, tuttavia, di casi isolati, puntiformi, che non rispecchiano l’andamento generale delle popolazioni di Scafoideus titanus nella provincia di Alessandria rilevato dalla stragrande maggioranza delle trappole”.