A Ricaldone record di differenziata, «quindi perché pagare di più?»
La sindaca Laura Bruna ringrazia i propri concittadini. Suol d'Aleramo: «Nel 2021 faremo meglio»
ACQUI TERME – «Da sempre i nostri cittadini sono molto attenti al tema dell’ambiente, diciamo che per i ricaldonesi è quasi una tradizione. Non posso che essere soddisfatta per questo importante risultato e orgogliosa dei miei concittadini», così Laura Bruna, sindaca di Ricaldone, commenta il primato del proprio Comune nella classifica provinciale relativa alla percentuale di raccolta differenziata raggiunta nel 2019 (89,2%) stilata da Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta. «Certo, rispetto ad altre realtà abbiamo il vantaggio di essere un paesino rurale, dove è chiaro che la differenziata è più facilitata rispetto ai grandi centri urbani dell’Alessandrino. Ad ogni modo, posso dire che abbiamo fatto tutto ciò che ci è stato chiesto dal nostro Consorzio di riferimento (“Servizi Rifiuti del Novese, Tortonese, Acquese e Ovadese”, ndr)».
Anche nel territorio più virtuoso della provincia, però, soprattutto nell’ultimo anno non sono mancate le spiacevoli sorprese. «Ci siamo un po’ irrigiditi quando Econet, il nostro gestore, ci ha chiesto un riallineamento delle tariffe per la differenziata che mettono a carico anche dei cittadini più rispettosi dei costi che non ci sembrano corretti. È quantomeno singolare che chi si comporta nel migliore dei modi debba comunque vedersi aumentati i costi sulle imposte, non lo trovo né giusto né equo. Così si rischia di mandare all’aria tutti gli sforzi fatti finora. Ad ogni modo posso dire che al momento la nostra amministrazione non ha alcuna intenzione di soddisfare questa richiesta».
Basso Acquese, c’è ancora da lavorare…
Tra le zone in deficit rispetto ai parametri minimi richiesti da Legambiente per quanto riguarda la raccolta differenziata c’è tutta la zona del basso Acquese comprensiva (anche) dei dieci Comuni che aderiscono all’Unione montana Suol d’Aleramo. «A causa della conformazione del nostro territorio – spiega Claudio Isola, sindaco di Merana e presidente dell’Unione – fatto di paesini isolati in alcuni casi anche parecchio distanti gli uni dagli altri, la gestione dei rifiuti ha sempre pagato una certa dispersione. Dal 2021, però, partirà una nuova e più organizzata modalità: non faremo il “porta a porta” ma forniremo ai cittadini un badge per conferire e differenziare i propri rifiuti in unico centro di raccolta per paese. Provvederemo a installare anche delle videocamere per controllare il corretto conferimento e sanzionare i “furbetti”». Da anni, infatti, diversi comuni dell’Unione hanno dovuto farsi carico loro malgrado anche dei comportamenti scorretti di chi dalla vicina Liguria è solito abbandonare rifiuti di ogni genere nei pressi dei centri di raccolta più isolati, «a farne le spese, in particolare, i comuni di Cavatore, Melazzo, Merana e Pareto».