Suol d’Aleramo: «Territorio con enormi potenzialità, dobbiamo valorizzarlo»
Parla Claudio Isola, presidente dell'Unione montana del basso Acquese
ACQUI TERME – Dopo la soppressione delle Comunità montane decretata nel 2012 con legge regionale, negli ultimi sette anni in Piemonte sono nate le cosiddette unioni montane, organizzazioni più ristrette per numero di enti aderenti contraddistinte da (più) precise peculiarità territoriali. In provincia di Alessandria sono 9 le Unioni montane sorte dal 2013 a oggi, la più a sud della provincia è l’Unione Montana Suol d’Aleramo che riunisce dieci Comuni dell’Acquese: Cartosio, Cavatore, Denice, Melazzo, Merana, Montechiaro, Morbello, Pareto, Ponti e Spigno Monferrato. Dallo scorso anno, il suo presidente è Claudio Isola, sindaco di Merana.
Sindaco, il vostro territorio è caratterizzato da comuni molto piccoli anche abbastanza isolati. Durante l’emergenza sanitaria come hanno cooperato le varie amministrazioni?
A marzo l’Unione si è subito attivata per reperire i Dpi necessari: dal coordinamento provinciale abbiamo ricevuto 20mila mascherine suddivise in due tranche, per un territorio di poco meno di 6mila persone. Tramite la squadra Antincendi Boschivi di Merana, inoltre, in tre diverse occasioni a distanza di 15 giorni abbiamo attivato un servizio di sanificazione nei centri abitati. In collaborazione con la Protezione civile, l’iniziativa “spesa sospesa”ci ha poi consentito la distribuzione di generi alimentari agli anziani soli e alle persone impossibilitate a uscire di casa. Queste iniziative hanno contribuito a far sentire le persone meno sole. Voglio ringraziare tutti i sindaci per la loro disponibilità e in particolare il nostro segretario Gianfranco Ferraris.
Favorire una migliore qualità della vita e armonizzare l’esercizio delle funzioni tra i comuni, d’altronde, sono due delle principali finalità dell’Unione…
Esatto. Purtroppo l’epidemia ha sospeso i progetti che avevamo in programma. Tra questi, la creazione di un consorzio territoriale in grado di promuovere i prodotti locali anche fuori regione, un marchio unico sotto il quale riunire le nostre eccellenze, lasciando però che queste mantengano intatte le proprie peculiarità. Per quanto riguarda l’aspetto sociale, invece, la “Suol d’Aleramo ” è ente capofila dell’Asca, l’associazione socio-assistenziale più importante del bacino acquese. Abbiamo perciò un quadro abbastanza preciso delle criticità presenti nei nostri comuni e facciamo il possibile per soddisfarle, così come avvenuto del resto per l’emergenza sanitaria.
Come rilanciare, dunque, l’economia del territorio in vista del 2021?
In primis serve dare più visibilità all’agroalimentare di questa particolare zona del Piemonte, fare in modo che i nostri prodotti arrivino con più facilità nei mercati, anche quelli di piazza. Occorre sostenere i giovani imprenditori agricoli (che da queste parti non sono pochi) anche attraverso progetti mirati. A Merana, ad esempio, grazie ai finanziamenti regionali nel 2018 ho organizzato un corso sulle biodiversità chiamato “Tra terre e torri” rivolto ai produttori locali. Se il nuovo anno lo consentirà, inoltre, bisognerà dare alle Pro Loco la possibilità di ripartire, perché per i paesi, specie quelli più piccoli, le sagre rappresentano un’importante risorsa. Dal punto di vista occupazionale, in vista del 2021 abbiamo partecipato a un bando regionale che darà la possibilità a una dozzina di persone in cerca di un’occupazione di prestare servizio nei comuni dell’Unione. Credo che anche attraverso progetti simili, certo non risolutivi ma sicuramente significativi, si possa aiutare il tessuto economico del territorio.
Per quanto riguarda il turismo? Il 2020 in questo senso è stato un anno nero…
Il nostro territorio ha enormi potenzialità, per certi versi ancora inespresse. Per fare un esempio, nonostante il momento particolare la scorsa estate abbiamo avuto tantissime adesioni ai pic-nic nei campi di lavanda organizzati da un agriturismo locale. Abbiamo i famosi calanchi, bellezze paesaggistiche forse poco conosciute ma che offrono tante opportunità per le escursioni sia a piedi che in mountain bike. Vantiamo punti panoramici unici, le strutture ricettive a conduzione familiare non mancano. Nel 2021 l’Unione farà di tutto per portare nuovi flussi turistici in queste zone, perché il nostro territorio non può restare condannato a una lenta agonia.