Oleodotto, causa all’Eni. E nelle fogne si cerca il petrolio
Comune e Gestione Acqua chiedono i danni alla compagnia per l'inquinamento. L'Arpa intanto verifica la bonifica delle fognature
NOVI LIGURE — Gestione Acqua e Comune di Novi Ligure passano alle vie legali e chiedono all’Eni di pagare i danni causati dallo sversamento dell’oleodotto in zona Cipian. Lo ha spiegato ieri sera in consiglio comunale il sindaco Gian Paolo Cabella. Il petrolio greggio fuoriuscito dalla conduttura è finito nel rio Gazzo, che rappresenta il principale collettore fognario della città, arrivando fino al depuratore e interrompendone per qualche giorno la propria attività.
«Gestione Acqua ha deciso di denunciare il fatto chiedendo all’Eni i danni, ancora da quantificare – ha detto Cabella – Anche noi come Comune abbiamo deciso di presentare denuncia, conferendo il mandato allo stesso avvocato di Gestione Acqua, perché è particolarmente esperto in questo genere di vicende».
L’Eni sostiene che lo sversamento sia stato causato da un tentativo di furto. Quanto agli aspetti ambientali, si sono già tenute diverse riunioni con gli enti interessati (Arpa, Asl, vigili del fuoco, Provincia e Comune). «L’Eni ci ha consegnato una relazione tecnica spiegando che sta ultimando le operazioni per la bonifica della zona inquinata – ha detto l’assessore all’ambiente Roberta Bruno – L’emergenza ambientale sta quindi rientrando. Aspettiamo però il responso dell’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, i cui tecnici stanno monitorando le fognature con alcune sonde per verificare che siano state effettivamente ripulite».