«Casale? È la capitale irraggiungibile del Monferrato»
Oggi in piazza Mazzini la vendita provocatoria della stazione ferroviaria
CASALE – Qualcuno ha proposto di farci un parcheggio, qualcuno di allestirci una casa chiusa, qualcun’altro ha detto di allestire un “parcheggione” come quello di Borgo Ala. È andata in scena questo pomeriggio in piazza Mazzini (sotto i portici, vista la pioggia, si sono radunate una quarantina di persone in mascherina sotto l’occhio vigile delle forze dell’ordine) la provocatoria vendita all’asta della stazione ferroviaria organizzata da Casale Bene Comune.
«Ormai serve solo per comprare tabacchi» ha esordito Johnny Zaffiro introducendo gli interventi, del coordinamento dei pendolari, di Legambiente e di Mammeincerchio.
Si è fatto riferimento all’incontro della mattinata in videoconferenza con Comune e Regione sulla recente chiusura della biglietteria, quindi, prima dell’asta vera e propria, dove mattatore è stato l’attore Mario Saldì nelle vesti di istrionico banditore, Zaffiro ha ricordato il protocollo firmato nel 2018: «È stato completamente disatteso, la Regione Piemonte si assume questa responsabilità dopo che Rfi ha speso 8,5 milioni di euro per ripristinare la linea per Mortara, le città dovrebbero impugnarlo, è un contratto. La biglietteria chiusa non è che l’ultimo passo di un processo di depauperamento del servizio».
Dopo le risate per l’asta («Casale è la capitale irraggiungibile del Monferrato» un passaggio di Saldì) in chiusura l’invettiva: «Si riattivi subito la Casale-Mortara (i binari sono stati sistemati, manca, letteralmente, il treno) e ripartano le trattative per la Casale-Vercelli, è una questione di servizi pubblici. Vogliamo incontrare la Regione con i Comuni per il futuro del territorio, è inutile fare propaganda e parlare di turismo, di nuove aziende, se il nostro territorio non si può raggiungere».