La Regione investe sui medici di base
In troppi al pronto soccorso, bisogna potenziare i territori
TORINO – “Il medico di base, spesso, è immerso nella burocrazia e non fa più il medico. Quindi serve la ‘medicina di gruppo’, perché negli anni l territorio, rispetto all’ospedale, è stato penalizzato. Quando si sono fatti tagli lineari si è tagliato sulla medicina di base”. Così Ferruccio Fazio, che è alla guida della “task force” per la fase 2 della pandemia, in Piemonte.
L’ex ministro è intervenuto, poco fa, alla conferenza stampa, condotta dal presidente della Regione, Alberto Cirio, incentrata sugli investimenti che la Regione stessa (12 milioni di euro di sole risorse regionali) sta promuovendo per favorire la medicina territoriale, con l’obiettivo di ridurre il più possibile gli accessi al pronto soccorso che sono spesso ingiustificati.
E’ emerso che, nel 2021, saranno investiti, complessivamente, 17 milioni e 300 mila euro per dotare i medici di base di attrezzature (utili sia negli studi medici che al domicilio dei pazienti) e 7 milioni per la telemedicina.
L’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, ha spiegato: “I ricoveri in ospedale, in Piemonte, sono troppi perché qui la rete territoriale funziona meno, contrariamente, ad esempio, a Veneto ed Emilia Romagna. Il 20% degli accessi al pronto soccorso può essere gestito meglio a domicilio e si possono ridurre del 6% i ricoveri ospedalieri”. Possono essere seguiti a domicilio, soprattutto i malati cronici “e ricordiamo che abbiamo il 26% di ultra 65enni e il 14% di ultra 75enni, con un tasso di vecchiaia che supera il 200%: significa che ci sono 2 over 65 per ogni under 15“.
“Sono troppo pochi – ha aggiunto Icardi – i medici di medicina generale che lavorano in rete; noi vogliamo fare lavoro di network: più medici insieme, con unico ambulatorio, possono offrire un servizio di supporto, condivisione di cartelle cliniche, scambio di pazienti. Oppure possiamo pensare a medici ciascuno nel proprio ambulatorio ma in rete fra loro”. L’obiettivo è fare in moto che l’attuale 70% del lavoro in rete raggiunga presto il 100%.
Il presidente Cirio ha aperto la conferenza spiegando: “Tutti gli indicatori ci dicono che la situazione in Piemonte migliora. L’Rt è 0.76, contro lo 0.9 della scorsa settimana. Sono dati che ci proiettano verso la ‘zona gialla’. Se manteniamo questo trend, l’11 dicembre potremo avere la zona gialla, con effettiva validità fin dal 13″. Poi una considerazione: “A oggi ci sono oggi 4.400 persone in terapia ordinaria, ma della prima fase erano 3.500, quindi abbiamo quasi 1.000 ricoverati in più, che non sono pochi”.