Il coronavirus si porta via un operaio dell’Ilva di 51 anni
Abitava in città ma era originario di Ovada. Si è spento a Torino dove era ricoverato per l'aggravarsi delle sue condizioni
NOVI LIGURE — Avrebbe compiuto 52 anni tra pochi giorni Giorgio Garrone, dipendente dello stabilimento novese della Arcelor Mittal che si è spento a Torino, dove era stato ricoverato a causa del coronavirus. In un primo momento era stato curato all’ospedale San Giacomo poi, visto l’acuirsi delle sue condizioni, era stato trasferito nel capoluogo. Garrone, originario di Ovada ma da tempo residente a Novi Ligure in via Trento, è morto martedì ma la notizia si è diffusa solamente ieri, dopo l’annuncio dato dalla Fiom Cgil di Alessandria.
Garrone, grande tifoso del Torino, lavorava ormai da 25 anni nella fabbrica di strada Boscomarengo. I funerali saranno celebrati domani, sabato 5 dicembre alle 10.30, nella chiesa di San Pietro a Novi. A dargli l’estremo saluto ci saranno tra gli altri la moglie Simona, il figlio Martino, la sorella Annalisa e i genitori Gian Piero e Liliana, che gestiscono un noto negozio di elettrodomestici in piazza XX Settembre a Ovada.
Lo scorso 25 novembre, in occasione dello sciopero di tutto il gruppo ex Ilva, era emerso che nello stabilimento di strada Boscomarengo c’erano una quindicina di presunti casi di Covid tra i dipendenti attualmente al lavoro. Si trattava per lo più di positivi asintomatici o di persone in isolamento volontario preventivo per essere stati a contatto con altre persone e ancora in attesa di tampone.