L’Osservatorio territoriale punta forte sullo scalo
L'assessore regionale Gabusi: "Quest'opera potrà portare benefici a tutto il Piemonte"
ALESSANDRIA – Il rinnovato sito dell’Oti, l’Osservatorio territoriale delle infrastrutture, servirà «per monitorare criticità e stato di avanzamento dei progetti» che riguardano il territorio piemontese. Sono cinquanta, dai trafori ai valichi alpini alle autostrade. Con una novità che riguarda la nostra provincia: alla voce ‘Polo logistico alessandrino’ c’è anche il piano di rilancio dello scalo ferroviario che entro il prossimo anno, come da cronoprogramma, dovrà essere completato.
Gli obiettivi del portale, frutto della collaborazione di Confindustria Piemonte, Unioncamere e Regione sono stati presentati questa mattina. Con la replica a una domanda dell’assessore piemontese alle Infrastrutture e ai trasporti, Marco Gabusi, che non può non aggiungere una vena di ottimismo: «La progettazione – spiega in videoconferenza – va avanti e i tempi sono rispettati. I finanziamenti all’opera passeranno dal Recovery Fund: non guardiamo solo al campanile, quest’opera potrà portare benefici a tutto il Piemonte».
Premessa doverosa. Per Alessandria smistamento ci sono i 2 milioni di euro che, attraverso il Decreto Genova, serviranno per il sostanziale studio di fattibilità. Poi, però, ci vorranno analisi e risorse di gran lunga maggiori per garantirne la sostenibilità economica. Gabusi conferma la disponibilità del suo assessorato a fare da punto di riferimento; il presidente di Unioncamere Piemonte, l’alessandrino Gian Paolo Coscia, nel sottolineare come «i buffer liguri siano letteralmente intasati» ribadisce il ruolo del Basso Piemonte quale naturale retroporto per Genova e Savona, come peraltro più volte ribadito da Maurizio Gentile, amministratore delegato di Rfi.
L’importanza delle autostrade
Tutti d’accordo sul fatto che questo progetto rappresenti una grande opportunità per il territorio, e non solo per Alessandria. Federico Fornaro, capogruppo di LeU alla Camera, nei mesi scorsi aveva parlato del rilancio dello scalo come «il bivio decisivo per il nostro futuro». Con una sottolineatura che fa riflettere: «Dal dottor Gentile ho ascoltato parole talmente entusiaste, dal punto di vista tecnico, sul potenziale esistente (addirittura che Alessandria avrebbe un solo altro sito paragonabile in Europa), che ci sarebbe da domandarsi perché fino a oggi è stato così trascurato. Ecco perché è giunto il momento di spingere sull’acceleratore e aprire non solo alla costruzione dei treni merci, ma anche a una logica interportuale sfruttando la vicinanza con A21 e A26». Il ragionamento di Fornaro si conclude con un suggerimento: «Si sta realizzando il Terzo valico e fare un chilometro e mezzo per collegare direttamente l’area alle autostrade potrebbe essere un investimento ragionevole». Vedremo.
Il 2030? Più rotaia e più green
La nuova veste del sito web di Oti e i nuovi obiettivi sono stati illustrati da Cristina Manara, che per Confindustria Piemonte si occupa di sviluppo territoriale, logistica e trasporti, nella sede torinese dell’associazione degli industriali, presenti il presidente Marco Gay e Coscia: «Ci impegniamo ad aggiornare il sito – dichiara la Manara – e poi, annualmente, a presentare il bilancio dei progetti».
La parola d’ordine è ‘trasparenza’ «perché il sito deve essere consultabile da tutti». Per questo motivo, saranno caricati i documenti relativi a ciascuna opera e gli articoli dedicati al tema delle infrastrutture. Oltre al passato e al presente, si guarda però al futuro, nella fattispecie al 2030, anno in cui dovranno essere completati i corridoi europei, con un aumento della modalità ferroviaria per uno sviluppo green sia per le merci che per le persone. Oti osserverà le opere e funzionerà da stimolo. Funzione importante perché «ogni euro speso nelle infrastrutture – fa notare Gay – ne porta due di valore aggiunto».