Cuccuru, l’ex assessore va al Tar: “La verità deve emergere”
L'ex leghista elenca tutti gli errori di Cabella e ne chiede le dimissioni. Delfino? "Sindaco ombra messo lì per evitare il disastro"
NOVI LIGURE — Lunga lettera aperta dell’ex assessore Costanzo Cuccuru al sindaco Gian Paolo Cabella. Cuccuru, a cui il primo cittadino ha revocato le deleghe all’inizio di novembre, ha scritto ai giornali per raccontare la propria verità. L’ex assessore, che lascia intendere di essersi anche rivolto al Tar, afferma che la decisione di Cabella «è ancora avvolta da nubi e falsità che, prima o poi, dovranno essere consegnate al giudizio dei nostri concittadini». Cuccuru contesta diverse scelte di Cabella, a cominciare da quella di aver tenuto la delega al Bilancio (che con il rimpasto è passata a Maurizio Delfino, il nuovo «sindaco ombra» secondo Cuccuru, messo in giunta per evitare il «disastro annunciato»). La lettera si conclude con la richiesta di dimissioni: «Un atto dovuto nei confronti degli elettori novesi».
Ecco il testo della lettera:
Sindaco Cabella, mi sono deciso a scriverle questa lettera aperta dopo aver fatto riflessioni sul trattamento riservatomi e che, per sua stessa ammissione, è stata dovuta a pressioni, alle quali lei non ha voluto dare identità, ma che ha dimostrato mancanza di autonomia nelle decisioni che la legge attribuisce a lei e a nessun altro. La “sua” decisione, che è rimessa al giudizio del Tar, è ancora avvolta da nubi, ombre oscure e falsità che, prima o poi, dovranno essere consegnate al giudizio dei nostri concittadini.
Intanto ringrazio il mio successore per aver esposto, nel consiglio comunale del 30 novembre, una serie di atti già adottati durante il mio mandato indicandone la validità nonostante le avversità pandemiche e naturali e nonostante un bilancio, che si è protratto colpevolmente all’infinito, azzerando praticamente le dotazioni e obbligandoci a raschiare qualche briciola in fondo al barile. Lei stesso ha ammesso nel corso del nostro ultimo incontro che la colpa delle difficoltà era anche sua per aver voluto gestire il bilancio senza averne previsto la gravosità.
Seguo da cittadino gli eventi e mi domando dove lei voglia arrivare dato che ho assistito nell’ultimo consiglio a un prolisso rosario di luoghi comuni e banalità per dire tutto e niente e senza una strategia vera che dovrebbe avviare quel “cambio di passo” che lei mi ha sbandierato per trovare un motivo al mio dimissionamento.
Oltre a non vedere la prospettiva di certo vedo quello che è già in atto, il maggiore prelievo dell’Imu per ristorare le partite Iva in difficoltà. Mi permetta, è stato un errore che pagherà caro perché l’aumento Imu riguarda tutti mentre il “beneficio” riguarda pochi ed è un’operazione iniqua dato che a patire la crisi sono tutti, più o meno abbienti.
L’ultimo consiglio comunale ci ha consegnato una nuova figura, quella dell’assessore al Bilancio Maurizio Delfino che ha “dato le carte” al suo posto. Il nuovo assessore si è espresso con capacità ma aspettiamo per vedere i prossimi passi che, dalle relazioni degli assessori, non è minimamente emerso. Anzi, da persona intelligente, ha magnificato le cose fatte da chi ci ha preceduto sia nella gestione comunale che nelle partecipate. Insomma un “sindaco ombra” messo da qualcuno per cercare di venire fuori dal disastro annunciato.
Con tristezza devo osservare che queste “manovre” stanno sulla testa dei novesi e condotte da persone che con Novi c’entrano poco o nulla per poca conoscenza della vita cittadina, perché lontane o perché solo raccomandate e poco dedite. Ma anche chi conosce meglio l’ambiente novese non si comporta adeguatamente.
Mi riferisco a chi ha puntato il dito sul settore sportivo. Alcuni soggetti stanno mettendo in cattiva luce quello che invece è un vanto di Novi. Le nostre società sportive hanno svolto per tanti anni un ruolo importante nella formazione dei nostri giovani operando anche in condizioni di disagio. I nostri impianti hanno certamente bisogno di interventi, ma sono poche le città dotate di impianti come Novi. In questo ambiente ha lodevolmente operato e opera “Sport in Novi” per supplire a un servizio scolastico e sportivo che il Comune non è più in grado di fare da decenni. Vedere come sono stati trattati in questi mesi e assistere a un passaggio nell’ultimo consiglio dove è stato messo in evidenza un fantomatico “esposto per truffa” invece di ringraziare e riconoscere la pubblica utilità di tutti gli operatori sportivi, è stata una pugnalata al cuore per uno come me che questo settore ha incominciato a seguirlo dalla fine degli anni Sessanta.
Signor sindaco, con il suo diretto e scomposto intervento sulla delibera di proroga di convenzione con “Sport in Novi”, ha dato ascolto al peggio dopo aver seguito e approvato collegialmente con passaggi di giunta e di commissione consiliare la mia proposta. Mi creda, un intervento che non le ha fatto onore. Insomma, un mondo cittadino alla rovescia che non ha giovato della “rivoluzione del buon senso” leghista, mai nata e neppure concepita, ma dalla quale è urgente staccarsi per il bene di tutti.
Quelli che lo hanno capito non sono stati beneficiati di un dialogo costruttivo ma sono stati citati di tradimento e invitati alle dimissioni senza che lei stigmatizzasse questo comportamento vile, di gente senza educazione politica ma con tanta arroganza, contro suoi amministratori.
Un consiglio, metta in atto una delle opzioni da lei stesso espresse anche al sottoscritto, le sue dimissioni. Un atto dovuto, a questo punto, agli elettori novesi.