Linee ferroviarie: sabato la manifestazione con la “vendita” della Stazione
Organizza Casale Bene Comune
CASALE – Sabato pomeriggio alle 15.30 in piazza Mazzini a Casale è prevista una manifestazione per sensibilizzare sulle problematiche del sistema trasporti.
Sarà un evento dalla forte carica provocatoria: lo stabile della stazione di Casale sarà “messo in vendita”, con tanto di arredi. «Visto che non serve più tanto vale fare cassa» spiegano gli organizzatori.
Ad organizzarla è Casale Bene Comune (aderiscono Legambiente Casale, Associazione Ferrovie Piemontesi, Mammeincercho, Partito Democratico, Co.M.I.S. e Fiab) che ne fornisce comunicazione attraverso una nota a firma di Johnny Zaffiro, da sempre impegnato sul tema della riattivazione delle linee ferroviarie.
«Ci vuole una bella dose di calma e compostezza per parlare di trasporti e mobilità a Casale Monferrato. L’inefficienza, la superficialità, l’approssimazione manifestate dall’azione amministrativa e politica degli ultimi anni a livello regionale e comunale, sono palesi. Atti amministrativi registrati come delibere, inosservanza tracotante di impegni presi formalmente dalla Regione (ente pubblico, non club per soli amici!) dai Comuni di Casale e di Mortara, dalle Province di Alessandria, Pavia e Vercelli e dalla Rete Ferroviaria Italiana… il tutto come se si avesse a che fare, ancora una volta, con promesse elettorali e non con documenti tecnici firmati. Come se si avesse a che fare non con istituzioni, ma con tifoserie! Vogliamo ricordare la difficile e vittoriosa battaglia del territorio casalese per i suoi diritti e il suo futuro? E vogliamo ricordare i soldi già spesi in virtù di quegli accordi?» attacca Zaffiro.
«È ormai chiaro, per quanto riguarda i trasporti, che l’attuale potere politico prenda in considerazione solo alcune, principali direttrici. A chi debba percorrere le altre, non resta che la macchina, con una mentalità ferma agli anni Cinquanta del secolo scorso, indifferente alla varietà della ‘tipologia umana’, ai sistemi di trasporto contemporanei, alle questioni ambientali. Insomma: un individualismo arido e di comodo che mette in grande imbarazzo… La si guardi come si vuole, siamo emarginati e sottovalutati in tutti i sensi e persino oltre misura rispetto agli sprechi. L’ultimo schiaffo rifilato alle infinite guance che Casale continua a porgere per empatia politica con l’amministrazione centrale della Regione, è la chiusura della biglietteria della stazione ferroviaria, una scelta sbagliata ma una ovvia conseguenza di una cattedrale collocata in un deserto sempre più grande. Pochi treni verso Alessandria e Chivasso e nessuna integrazione tariffaria e meno che mai, nonostante anni di battaglie del territorio, nessuna integrazione al sistema bus, se non in modo estemporaneo e inadeguato per quelle che sono le reali esigenze di studenti, lavoratori e per tanto auspicata crescita turistica, chimera di ogni amministrazione. Ma attenzione, questo nonostante la linea Casale – Mortara attenda i suoi treni e ora attenda il suo ripristino».
Zaffiro ricorda i costi sostenuti per il ripristino della linea: «Tanto ha pagato Rfi, 8.5 milioni, tanto la gente ha altro cui pensare che le littorine, tanto ora c’è il Covid, tanto non ci sono i soldi… tante, tante scuse. Una peggiore dell’altra, una più dannosa dell’altra. Siamo stati noi cittadini ad aver chiesto per il nostro territorio il diritto alla mobilità e ad un territorio connesso e in grado di attrarre ed essere attratto. Guardiamo le cose per come sono realmente: siamo noi cittadini ad aver investito 8.5 milioni nel nostro futuro e siamo noi i destinatari degli 8.5 milioni. Con la ridicola scusa del materiale rotabile che una volta chiamano “locomotore diesel”, un’altra “locomotrice” o “loco… che?”. E dovrebbero convincerci? Eppure le vediamo sfrecciare nella vicina Lombardia, e le vediamo passare, trasferite dal Piemonte e dalla Valle d’Aosta, verso altre parti d’Italia e ferme nei depositi delle linee chiuse da Gabusi, fra le tante quella di Bra e quella di Saluzzo.
Nessuno dei decisori politici di oggi e di ieri può essere scusato per una ferrovia ricostruita e pronta all’uso, abbandonata scientificamente, nonostante rappresentasse un volano per il futuro del territorio, per la mobilità dei cittadini. Nessuno dei decisori di oggi e di ieri può essere scusato perchè ha fatto prima la Sesia ad esondare che loro a trovare un’automotrice che facesse la spola fra Casale e Mortara. Cosa fare dunque? Smetterla di tergiversare, di raccontare favole, di ripararsi dietro responsabilità sempre di altri. Smettere di correre all’indietro! Si provveda a rimettere in ordine quella ferrovia e la si faccia funzionare quanto prima, sostituendo gli annunci ai fatti. E basta con annunci, accuse ai predecessori… da che pulpito! La biglietteria di Casale non deve chiudere, ma deve vendere i biglietti e gli abbonamenti dei treni e dei bus da subito, con la ripresa di gennaio. Deve riportare tutti gli orari dei treni e dei bus che afferiscono Casale, e essere punto di riferimento; mentre con velocità (l’altra velocità di cui si vanta la Regione…) vengano mantenuti gli impegni presi non da questo o quell’assessore, ma dalla Regione come ente pubblico. Si avvii nel 2021 la linea per Mortara e in quest’ anno inizino i lavori per la linea di Vercelli. Non c’è nulla da valutare, ci sono solo da rispettare le delibere già promulgate. Non ci sono più guance da porgere».