Lupi: nuovi avvistamenti nell’Ovadese
Dopo il centro zona, arrivano segnalazioni anche da Molare e Silvano d'Orba
OVADA – Due caprioli sbranati nella zona della Rebba, a pochi metri dalla sede stradale e dal centro abitato della città, nelle ultime due settimane. I fatti sono accaduti a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro. Stessa sorte per un altro esemplare che, nella giornata di domenica 22 novembre, è stato attaccato, finito e, di conseguenza, rinvenuto inerme a Molare, in un campo posto proprio a ridosso della provinciale che, dall’area centrale del paese, conduce verso il Santuario delle Rocche.
Sembrano ormai non esserci più grossi dubbi sulla presenza – più o meno massiccia – dei lupi in diverse aree dell’Ovadese. Non una novità, certo, ma era già da un po’ di tempo che non se ne sentiva più parlare. Per quanto riguarda il centro zona, nei mesi scorsi sono arrivate al comando della Polizia municipale di via Buffa anche diverse segnalazioni relative alla Strada delle Cappellette. In tutti i casi è intervenuta una pattuglia e gli agenti hanno provveduto a comunicare quanto necessario alla Provincia di Alessandria.
Ora un video pubblicato dalla pagina Facebook “Il nuovo cacciatore piemontese” rilancia la questione anche per altre aree del circondario. A partire dal territorio di Silvano d’Orba interessato, giusto qualche giorno fa, dal passaggio di un branco di lupi su un campo non troppo distante dalla carreggiata. In attesa di conferme da parte degli organi competenti, ieri sera anche a Molare è stato immortalato il passaggio di un animale selvatico molto simile a un lupo. Stando agli ultimi report presentati nell’ambito del progetto regionale “Life Wolfalps”, gli unici branchi segnalati in provincia risiedono, indicativamente, fra il tortonese, la Val Borbera e l’area della Val Lemme. Anche nell’Acquese le segnalazioni dei residenti nelle zone di campagna ormai si sprecano. Al momento l’Ovadese sembra più un punto di passaggio per raggiungere altre destinazioni. Oppure un nuovo fronte si è aperto, recentemente, anche nell’area del Basso Piemonte?