La minoranza tende la mano, anzi no
Valenza, prima l'astensione dei gruppi sulle linee programmatiche, poi il cambio di idea
VALENZA – I gruppi di minoranza si astengono, tendono la mano a Maurizio Oddone, poi, dopo le esternazioni del sindaco, cambiano idea. Ballerini e Lanza di Valenza Futura, ma anche i tre consiglieri del Pd (Varona, Griva e Dicarmelo) votano contro le linee programmatiche; l’altro esponente dell’opposizione, Deangelis, conferma la linea dell’astensione “per dare un segnale di collaborazione alla giunta”.
Colpo di scena, dopo un’ora e mezza del consiglio comunale di Valenza, andato in scena (anche in streaming) lunedì sera. Certo, ci sono appunti, ci sono temi che stanno più o meno a cuore, si fa anche ironia sul passato, ma poi alle fin fine tutto sembra essere una sorta di “volemose bene”, pur con qualche timida punzecchiatura tra Varona (Pd) e Capuzzo (Lega) e soprattutto fra il sindaco stesso e Di Carmelo (Pd).
In un’ora e mezza si parla di linee programmatiche. Monologo di Oddone, poi interventi garbati, le dichiarazioni di voto e il finale ancora del sindaco. E qui cambia lo scenario. Perché Oddone tira fuori responsabilità del passato, usa toni che somigliano a quelli della campagna elettorale, la qual cosa urta gli oppositori. E così Valenza Futura decide di cambiare voto, e pure il Pd. Siparietto. Un po’ di cabaret. Un po’ di sale su una minestra che, fino ad allora, aveva gusto relativo. Il presidente Spinelli cerca di fare da arbitro (ci vorrebbe la Var, forse…).
In sintesi. Oddone riprende, nel documento sul futuro, alcuni dei progetti già avviati dall’amministrazione Barbero (Ballerini era assessore e poi vicesindaco), come ad esempio il project financing per l’illuminazione o la candidatura Unesco. Su questo, il plauso delle minoranze. Quando Oddone riprende la parola, la musica cambia: “Dovete pensare che l’amministrazione è cambiata, dopo 5 anni, quindi andremo avanti in base ai nostri progetti. E’ logico che noi si proceda con le nostre idee, che potrebbero anche non essere le vostre, ma in democrazia va così”. Ma l’irritazione dell’opposizione pari arrivi soprattutto sul Mauriziano e quando si parla dei recenti pignoramenti figli della (mancata) riscossione della Tari, in atto in questi giorni: “Questa amministrazione – puntualizza Oddone – è qui da solo 50 giorni, le riscossioni non sono imputabili a noi. Noi, se sarà possibile, dovremo porre rimedio a quello che in primavera non avete fatto”.
Oddone aggiunge anche che la piscina (non menzionata nelle linee programmatiche) rientra nel Dup: quindi non sarà dimenticata. “Noi comunque saremo qui a collaborare e vedremo voi come intendete la collaborazione”. E a Ballerini che aveva detto che “queste linee programmatiche non scaldano il cuore”, Oddone risponde che “il cuore è stato scaldato ai valenzani”, ovvero quelli che lo hanno mandato a Palazzo.
Voto all’unanimità sulla composizione delle commissioni. Dal quarto punto (dal bilancio consolidato in poi), la minoranza non partecipa al voto. Lo spiega Deangelis: “Per votare dobbiamo conoscere gli atti. Ci tireremo fuori su votazioni sul bilancio e a materie collegate”. Ballerini è d’accordo e rilancia il tema della “mancata documentazione” o, comunque, dei tempi troppo ristretti per prendere conoscenza dei documenti stessi. Dalla maggioranza, l’approvazione alle delibere, anche quelle successive su lavori pubblici e variante di bilancio per il trienno 2020-2022.