Boraso: “Medico di famiglia, il tassello più importante”
L'ex direttore sanitario dell'ospedale San Giacomo: "Ripensiamo la sanità, la medicina di prossimità è fondamentale"
NOVI LIGURE — Negli anni scorsi molti piccoli ospedali sono stati in parte smantellati. È successo ad esempio a Tortona e a Ovada. Bisognava creare meno reparti, ma più efficienti, dove le cure fossero migliori. Impossibile dunque continuare a vivere nel mito dell’ospedale “sotto casa”. Flavio Boraso dell’ospedale San Giacomo è stato direttore sanitario e oggi è presidente della Federazione sanitaria dell’Anci in Piemonte.
«La logica del concentrare è ispirata all’efficientamento – dice Boraso – La storia del covid ci ha insegnato al contrario l’importanza della prossimità e l’importanza di evitare spostamenti. Questo non vuol dire tornare ad avere in ogni paese un’ospedale ma bisogna provare a trovare una via di mezzo, e questo è possibile garantendo i servizi di base. Poi un grande aiuto ci viene dato dalla telemedicina, questo significa ottimizzare le risorse».
In questi mesi, poi, si parla dell’importanza dei medici di famiglia e della medicina territoriale. Le cure domiciliari, in questa pandemia, si stanno rivelando un “pezzo” fondamentale. «Prima del covid si pensava alla medicina territoriale per le malattie croniche e non si pensava all’infettivo – continua Boraso – Fondamentale poi la figura del medico di base, ai medici di famiglia, oggi, però, si devono dare strumenti tecnologici, così che possano lavorare in sicurezza. Bisogna poi rieducare i pazienti nel senso che non si deve andare al pronto soccorso per qualsiasi malanno ma deve essere il medico di famiglia a mandare il malato nella struttura».
Per gestire la sanità in futuro, secondo il dottor Boraso, qualche lezione da questa pandemia dovremmo impararla. Alla luce di quanto detto, gli ospedali di Novi, Ovada e Tortona rimarranno? «Domanda impegnativa – dice Boraso – Credo di sì. Ci saranno sicuramente dei cambiamenti in base anche a quanto abbiamo e stiamo vivendo».
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