Bertoli: “Senza svolta si va al voto”. Cabella ora rischia
Il capogruppo del Carroccio se ne va e fonda "Solo Novi" con Bonvini e Sabbadin. Il sindaco adesso ha una maggioranza risicata
NOVI LIGURE — Prima uscita ufficiale, ieri sera in consiglio comunale, per “Solo Novi”, il gruppo costituito dai dissidenti della Lega: si tratta di Francesco Bonvini, di Cristina Sabbadin e di Marco Bertoli. Quello di Bertoli è il nome più eclatante: alle ultime elezioni comunali è stato il candidato più votato e non a caso era stato scelto come capogruppo del Carroccio.
Bertoli ha annunciato che la nuova formazione politica «non garantirà alla maggioranza un appoggio a prescindere», bensì che «valuterà di volta in volta i singoli provvedimenti e voterà secondo coscienza, guardando solo al bene della città». Bertoli ha anche spiegato che dall’amministrazione comunale ora si aspetta «un drastico cambio di rotta». In mancanza, «meglio ridare la parola ai novesi» e tornare alle elezioni.
Il gruppo della Lega, che era partito con 8 consiglieri, ora è ridotto a 4 (Luciano Saracino era fuoriuscito appena due mesi dopo le elezioni). «Avete meno consiglieri del nostro gruppo d’opposizione», ha detto il dem Rocchino Muliere. Il sindaco Gian Paolo Cabella ora ha una maggioranza risicata e può contare solo su 8 voti. La minoranza ne ha 6 (cinque Democratici più Lucia Zippo del Movimento 5 Stelle). Il gruppo di Bertoli con i suoi 3 voti diventa dunque l’ago della bilancia.
La costituzione di “Solo Novi” è stata criticata da Luisa Baruffa, neo capogruppo della Lega: «Una pessima scelta di tempi, vista l’emergenza in corso. Ma meglio così, abbiamo fatto chiarezza tra di noi e nei confronti della città».
Anche la grillina Zippo ha giudicato negativamente la scelta di Bertoli & co, con parole che ci si aspetterebbe di sentire da un consigliere di maggioranza e non da un capogruppo di opposizione: «Quali che siano le motivazioni, sembra che il momento sia stato studiato per mettere in difficoltà la giunta. Per serietà bisognerebbe portare avanti quello che si era promesso», ha detto riferendosi ai dissidenti della Lega.