Dall’economista Upo arriva l’idea: tassa sui patrimoni finanziari
Servono soldi "facili" da reperire per aiutare i 4 milioni di poveri in Italia. Ecco la ricetta dei professori piemontesi
ALESSANDRIA – Il professor Guido Ortona, ordinario di politica economica presso l’Università del Piemonte Orientale ad Alessandria (insegna teoria delle scelte collettive ed economia del lavoro) è tra i promotori di una petizione per aiutare i poveri e gli impoveriti dal covid. La proposta di alcuni economisti e sociologi piemontesi (UniTo e Upo) è quella di chiedere al Parlamento di introdurre un’imposta sulla ricchezza finanziaria, e quindi non sulle proprietà, con esenzione delle famiglie meno abbienti.
Si tratta di introdurre un contributo di solidarietà con aliquote progressive (non superiori all’1%) calcolate sulla ricchezza finanziaria. Nella norma – chiedono i promotori – deve essere espressamente stabilito che i proventi di questo contributo dovranno essere interamente investiti nel miglioramento dei servizi per i cittadini, in particolare a vantaggio delle persone maggiormente in difficoltà, e per creare lavoro per i giovani disoccupati. Entro questo ambito la ripartizione dei fondi dovrà essere oggetto di una rigorosa valutazione tecnica.
Le ricchezze finanziarie sono tracciate, quindi si possono riscuotere con un click. “I grandi patrimoni finanziari sono perlopiù frutto di redditi da capitale, che sono tassati in modo proporzionale e non progressivo, in contrasto con la Costituzione. Quindi l’imposta che suggeriamo, avendo aliquote progressive, è pienamente coerente col dettato costituzionale”.
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