Conoscere i trucchi per anticipare i furbetti
Intorno alla Dad si è scatenato un dibattito generazionale, morale e tecnologico. Alcune precisazioni
ALESSANDRIA – Ha creato molto dibattito l’articolo in cui si informava su certi video che stanno girando in rete, in cui i ragazzi si scambiano consigli e trucchi su come eludere le interrogazioni a distanza utilizzando i ‘bug’ della tecnologia o, semplicemente, alcuni accorgimenti furbeschi inevitabili per il professore, proprio perché non è nella stessa stanza.
Qui potete leggere l’articolo: “I trucchi per saltare l’interrogazione a distanza”
L’intento di quell’articolo non era certo quello di incentivare i ragazzi a comportamenti scorretti – sebbene ogni generazione abbia avuto veri e propri manuali per bigiare o copiare – quanto piuttosto far aprire gli occhi agli adulti – genitori e docenti – su come sia facile, per studenti nati con lo smartphone nella culla, utilizzare anche questi mezzucci per evitare un brutto voto.
Conoscere significa anche prevenire, specie se chi crede di essere più furbo sottovaluta le competenze tecnologiche degli adulti. Prevenire non significa automaticamente porre rimedio, ma è già il primo passo per capire cosa si può fare “smanettando” un po’.
Siamo forse tutti d’accordo che la didattica a distanza non sia il metodo giusto per insegnare ore e ore ad un gruppo di ragazzi che frequenta la scuola anche per socializzare. E che alcuni docenti non si ritrovino in queste metodologie troppo moderne e inadeguate a mantenere alta l’attenzione di chi sta davanti allo schermo.
Spiace che qualcuno se la sia presa: ci scusiamo se non siamo stati sufficientemente accurati, ci è servito da lezione. In questo clima già teso e difficile per mille problemi, inaridito dalla distanza – appunto – e incerto per il domani, l’aver mostrato “il lato oscuro” delle nuove generazioni ha suscitato una reazione inaspettata di sdegno, invece che un pensiero più del tipo “buono a sapersi”.