Un falco per amico
Ogni due o tre giorni il volatile va a trovare Claudio
PREDOSA – “Ogni due tre giorni arriva il falco, si piazza sull’albero più alto, può stare immobile sul ramo per ore, per poi lanciarsi sulla preda, la cattura in volo e si allontana senza toccare terra”, racconta Claudio Monferino di Predosa, che dal 2012 alla Cascina Vittoria ha stretto amicizia con questo raro esemplare di rapace.
È bello poter constatare che il falco si senta a proprio agio in cascina, significa che si sente indisturbato dalle persone che lavorano e dalla natura ancora incontaminata, siamo proprio al confine con l’area protetta del torrente Orba
La simpatia è reciproca e proprio il rispetto dei propri spazi, mantenuti a distanza, è il segreto per rafforzare l’amicizia, che si è creata nel tempo. “Non è un falco di grandi dimensioni, a vederlo appollaiato là sopra sembra più piccolo, fa quasi tenerezza, ma basta osservare quando caccia per ricordarsi che si tratta di un rapace e per sicurezza non va avvicinato”. È un’intesa silenziosa e strategica, il falco ha capito che in cascina c’è sempre cibo ed attrae anche altri animali. Monferino, fra i maggiori allevatori di mucche da latte della provincia di Alessandria, ha notato che le visite frequenti del falco indirettamente giovano all’umore delle sue mucche, infatti basta la presenza dell’ospite alato ad allontanare colombi e topolini di campagna in cerca di granaglie e cibo. Fra i bocconcini preferiti dal falco ci sono giovani piccioni e piccoli roditori, vorrebbero avvicinarsi all’allevamento, ma temono la presenza del rapace e restano a distanza di sicurezza per non farsi beccare.
Anche le campagne di Sezzadio, Predosa, Capriata, Casal Cermelli sono bersagliate da stormi di piccioni, quando si appoggiano e si alzano in continuazione sui tetti disturbano gli animali domestici, ma Monferino grazie alla presenza benefica del falco ha evitato altre presenze fastidiose.
Ci vorrebbe un falco per amico anche nei centri storici, per far fronte al continuo aumento di piccioni, che dal 2011 in questi paesi attraversati dalle principali strade provinciali e dall’autostrada sono diventati molesti. L’espansione fa pensare a precedenti immissioni e suggerisce da parte dei comuni sperimentazioni di nuovi progetti dagli effetti dissuasori e antifecondativi, al fine di limitare la proliferazione, evitare incuria e problemi sanitari.