Biodigestore, la Provincia dice “no”
Notificata l'archiviazione del progetto. Giudizio di compatibilità ambientale negativo
CASTELLAZZO BORMIDA – “La compatibilità ambientale del progetto depositato è negativa“. La Provincia di Alessandria ha appena comunicato il ‘no’ al biodigestore, che la Castellazzo Bormida Biometano Società Agricola srl voleva realizzare nel territorio di Castellazzo Bormida, in strada Trinità da Lungi, a poche decine di metri dalla pieve romanica e in un’area molto vicina all’abitato.
Un iter che dura da quasi un anno: dopo la prima conferemza di servizi, il 4 giugno, l’ente provinciale aveva già espresso parere negativo. La legge in materia, però, permette alla socità proponente di integrare il progetto stesso con interventi per eliminare le molte criticità che erano state evidenziate anche nella relazione di undici comuni, dei comitati e delle associazioni ambientalistiche e dallo studio legale Mazzoni per conto di Gemma Testore, proprietaria della Trinità da Lungi.
Alla luce di tutti gli elementi acquisiti, e dell’analisi tecnica delle integrazioni della Castellazzo Bormida Biometano, la Direzione ambiente e pianificazione territoriale della Provincia, a firma del dirigente responsabile ingegner Claudio Coffano, determina “di non poter esprimere giudizio di compatibilità ambientale positivo, e di procedere all’archiviazione del procedimento per realizzazione ed esercizio di un impianto di produzione di biometano da fonti rinnovabili da realizzarsi nel comune di Castellazzo Bormida”. Ora i proponenti hanno ancora la possibilità di ricorrere al Tar, entro 60 giorni, a fronte però di una doppia bocciatura netta.