Potremmo continuare, ma lo sport insegna rispetto e sacrificio. Per il bene di tutti
ALESSANDRIA – Prima il Dpcm, poi la delbera del Coni e successivamente quella della Federazione Scherma. Summit e incontri per decidere che fare con gli allenamenti. Si è deciso a livello nazionale che la scherma è un di quegli sport che “può continuare, indipendentemente dall’area geografica in cui ci si trovi”.
LA SCELTA SOFFERTA
Alla sezione scherma del Cuspo – che ad Alessandria conta oltre quaranta tesserati – si sono tolti la maschera, si sono guardati in faccia e poi hanno preso una decisione, sicuramente non facile:
dopo ampia riflessione e discussione all’interno del Consiglio Direttivo del C.U.S. Piemonte Orientale, il Presidente e Maestro di Scherma Alice Cometti, Direttore Sportivo di Sezione, ha deciso di non continuare con l’attività in presenza finché la curva epidemiologica non presenti miglioramento ed il Piemonte rientri in zona arancione
LO SPORT INSEGNA
Nonostante ci si possa allenare, Cometti motiva così lo stop: “Lo sport ha in primis una funzione di insegnamento. Crediamo sia giusto rispettare i sacrifici che la popolazione delle nostre zone sta facendo in questo momento, in particolare quella dei nostri atleti che stanno sacrificando scuola, amicizie e relazioni sociali per evitare la diffusione di questa maledetta pandemia”.
È giusto in queste ore fermarsi per contribuire a rallentare la diffusione del contagio così come faticosamente le autorità stanno cercando di imporre ed i medici ci chiedono a gran voce.
Il comportamento di tutti noi può essere decisivo per ridurre il contagio e farci riprendere quanto prima il nostro sport.
È da irresponsabili continuare un’attività sportiva in questa situazione seppur rispettando i protocolli.
Proseguiremo quindi, come annunciato, con l’attività online con la cura e l’attenzione verso i nostri atleti che ci ha sempre contraddistinto”.
Da veri sportivi, gli spadisti del Cuspo non hanno mai mollato, allenandosi fin quando hanno potuto. All’inizio della stagione sportiva, per indisponibilità delle palestre delle scuole superiori, prima sono continuati gli allenamenti all’aperto, poi nella nuova palestra, scelta per far proseguire l’attività in sicurezza e in una palestra tutta per la scherma. Una scelta difficile ma doverosa per il bene dello sport. Con il nuovo Dpcm si sono attese le interpretazioni degli organi sportivi, ma la scherma è sempre stato considerato uno sport ‘sicuro’.
La decisione di sospendere deriva quindi da una presa di coscienza più ampia, in cui lo sport si inserisce in un percorso di educazione e crescita degli individui. I quali devono imparare principi e valori. E l’importanza di sacrificio per un bene più grande. Nell’attesa di ritornare in pedana al più presto.