Lega, lite in consiglio. “Così andiamo a casa”
Crisi profonda nel Carroccio. Ultimatum di Bertoli: "Il sindaco Cabella non ha più la maggioranza, è telecomandato da Perocchio"
NOVI LIGURE — Non ci è andato tanto per il sottile l’esponente leghista Francesco Bonvini, ieri sera in consiglio comunale a Novi Ligure: «Piuttosto datemi dello str… ma non prendetemi in giro». Destinatari dell’invettiva i compagni di partito della Lega. Tra i consiglieri del Carroccio infatti non si è ancora ricomposta la frattura che è culminata con le dimissioni dell’assessore Pino Dolcino e la revoca dell’incarico all’assessore Costanzo Cuccuru.
Dopo la presentazione dei nuovi membri di giunta (Maurizio Delfino al Bilancio e Andrea Sisti a Cultura e Sport), Bonvini ha chiesto al sindaco Gian Paolo Cabella perché non si è dissociato dagli striscioni anonimi comparsi in città un paio di settimane fa con cui venivano attaccati lo stesso Bonvini e i consiglieri Cristina Sabbadin e Marco Bertoli (che peraltro della Lega è capogruppo).
Pure il capogruppo Bertoli non ha perso l’occasione per levarsi qualche sassolino dalla scarpa. «Non so se arriveremo alla fine dei cinque anni di mandato. Il sindaco non ha più la maggioranza. In città abbiamo fatto disastri. All’interno della Lega c’è una frattura insanabile. Perocchio la deve finire di influenzare suo nonno [il sindaco; ndr]. Cabella è telecomandato dal nipote».
Bertoli ha avvertito che potrebbero mancare i numeri per approvare il bilancio, anche se «pure l’opposizione sembra spaccata, con una parte che sta facendo da stampella alla maggioranza» facendo riferimento, senza nominarla, a Lucia Zippo (M5s), che nel consiglio comunale di due settimane fa ha salvato il sindaco votando a favore della sua mozione. La capogruppo grillina ha replicato invitando Bertoli a presentare una mozione di sfiducia nei confronti di Cabella.
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