Celebrazione dei Caduti e degli eroi, il pensiero del sindaco De Lorenzi
«Oggi nuovi caduti da celebrare, nuovi soldati da sostenere»
VISONE – Ieri, domenica, a Visone si è tenuta la celebrazione della Giornata dell’Unità Nazionale e la commemorazione dei caduti di tutte le Guerre. «Una cerimonia sommessa insieme a pochissimi presenti» ha precisato il sindaco Manuela De Lorenzi. Alla vigilia, una riflessione condivisa con i cittadini che ha toccato gli animi di molti. «A Visone vige da sempre la consuetudine di pronunciare alto il nome di ognuno dei nostri caduti: ‘Presente’ ripetono insieme gli astanti e questo è il commovente modo di ricordare che ognuna di queste persone, quando c’è stato bisogno di loro, è rimasta al suo posto, non retrocedendo di un passo di fronte al proprio dovere ed in molti casi alla morte».
Senso civico, appartenenza alla Comunità, sentimenti che non sembrano più così radicati negli animi. «Nel clima individualista dei nostri tempi spesso vediamo noi stessi vivere indisturbati dalle vicissitudini delle persone che abbiamo intorno. Ma oggi, a poco più di cento anni da quella storica data, pare che la storia ci richiami alle nostre responsabilità costringendoci ad affrontare momenti drammatici che, mai come ora, condividiamo con il resto del pianeta. Oggi, pare suggerirci la storia, le guerre non sono più tra i popoli ma tra l’intero genere umano e la devastazione di un piccolo ed insignificante organismo che però ha dimostrato la sua potenza e letalità, mettendo in luce la nostra debolezza nonostante i progressi che i nostri nonni un secolo fa neanche avrebbero potuto immaginare».
Secondo il primo visonese oggi ci sarebbero «nuovi caduti da celebrare, nuovi soldati da sostenere. Chi, con coraggio e senso di responsabilità, affronta il dramma di ogni giorno per resistervi, attraversando lo sconforto e vincendo la paura; medici, infermieri, volontari, che sono rimasti al loro posto, a fronteggiare il nemico – conclude – Ai caduti di tutte le guerre, anche quella triste ed infida che il mondo affronta oggi, possano andare il nostro omaggio, il nostro affetto e la nostra gratitudine. Perché tali uomini e donne rendono la vita di tutti degna di essere vissuta».