Chiodi presenta il conto: ecco le richieste
La lettera del sindaco tortonese all'assessore Icardi dopo la seconda riconversione dell'ospedale cittadino
TORTONA – “Ci sarà un prezzo per tutto questo“: il sindaco di Tortona Federico Chiodi aveva preannunciato che la decisione della regione Piemonte di destinare nuovamente l’ospedale cittadino esclusivamente alla cura dei pazienti affetti da Covid-19 si sarebbe tradotta nella richiesta di un impegno scritto a riorganizzare l’attività dello stesso una volta conclusa la pandemia. Da sempre, la fretta è una cattiva consigliera e così ci sono voluti alcuni giorni prima che i punti su cui l’amministrazione comunale non intendeva transigere venissero stesi nero su bianco, ma in mattinata una nota dall’ufficio stampa del comune ha definito i termini delle richieste:
“Egregio Assessore alla Sanità,
scrivo questa nota con grande rammarico e forte senso di delusione; spero che Lei possa comprendere e, almeno in parte, giustificare questo mio stato d’animo. Sono portavoce per i colleghi Sindaci dei 39 comuni del Tortonese, con i quali rappresento circa 60 mila cittadini piemontesi. A loro, più che a me, sono state date, a suo tempo e ancora recentemente, rassicurazioni circa il fatto che l’Ospedale di Tortona non sarebbe più stato convertito alla cura esclusiva dei pazienti Covid, pur riservando un congruo numero di posti al ricovero dei pazienti contagiati, come previsto nel piano di gestione dell’emergenza elaborata da Asl Al e approvato dal Suo Assessorato la scorsa estate.
Ora, non è certo questo il tempo per le recriminazioni e le polemiche, che, per altro, non hanno mai caratterizzato l’atteggiamento della mia Amministrazione nei confronti della Regione Piemonte. Tuttavia, proprio perché non parlo per me solo, non posso certo minimizzare la scarsa trasparenza e lealtà istituzionale con cui, ancora una volta, alcuni organi di nomina regionale hanno proceduto nell’assumere decisioni pesanti per il nostro territorio e nel darne comunicazione ai suoi amministratori. Ritengo, pertanto, assolutamente imprescindibile che si arrivi a concordare un diverso approccio al problema “Ospedale di Tortona”, instaurando, fin da subito, un canale di confronto istituzionale, che porti, in tempi rapidi, all’adozione di un atto formale con il quale si stabiliscano linee-guida per giungere alla rivalutazione delle esigenze di sanità in questo territorio.
Ho già avuto modo di esporLe quali siano le necessità e le richieste relative al potenziamento dell’Ospedale di Tortona e le riporto, aggiornate, di seguito:
1) riclassificazione del Pronto soccorso come DEA di I livello;
2) riapertura dei reparti di Cardiologia e Rianimazione (indispensabili per il DEA);
3) riapertura di Neurologia almeno come struttura semplice;
4) attivazione di un day hospital pediatrico a supporto dell’ambulatorio;
5) ampliamento degli orari degli ambulatori già presenti;
6) completamento ed apertura, nei tempi più brevi possibili, del nuovo reparto di Riabilitazione che da anni è stato previsto, ma non ancora realizzato;
7) aumento dell’organico in forza all’Ospedale per garantire l’efficienza dei servizi attuali ed in numero adeguato al potenziamento richiesto.
Ritengo sia fondamentale per ristabilire quell’indispensabile rapporto di fiducia tra istituzioni e tra istituzioni e cittadini, definire fin da ora una programmazione chiara per il futuro della sanità sul territorio tortonese e attestare un impegno concreto della Regione Piemonte nei confronti dei 40 Comuni del Tortonese. Attendo quindi una risposta a questa mia nota, nel tempo più rapido possibile, e mi rendo disponibile a ogni eventuale incontro, nella modalità da Lei preferita, per tutti i necessari chiarimenti.”