A Melazzo un ‘Cascin8’ a disposizione della comunità
L’idea di Gabriele Barrocu e Paola Dealexandris per tornare alla buona agricoltura
MELAZZO – ‘Cascin8’ è un’idea di Gabriele Barrocu e Paola Dealexandris, l’ispirazione nata guardando un cascinale in un posto panoramico di Melazzo in Valle Caliogna. «Vorremmo realizzare un laboratorio di trasformazione di prodotti agricoli – spiega Gabriele – Zafferano, farina di mais Ottofile, sciroppo di rose. Stiamo pensando anche a prodotti da forno e vendita di castagne».
Materie prime vostre, a km zero o bio? «A noi non piacciono certe etichette – risponde l’intervistato – certe definizioni staccano dal territorio e creano prodotti costosi che si rivolgono solo a chef gourmet. Preferiamo definirci ‘agricoltura su piccola scala’, gestita a livello familiare, con minore meccanizzazione possibile e il divieto assoluto di prodotti chimici. Ma non per incensarci ‘bio’, solo per produrre cose che daremmo da mangiare ai nostri figli».
Agricoltura su piccola scala per produrre cose che daremmo da mangiare ai nostri figli
La qualità dei prodotti al Cascin8 sarebbe la sintesi di esperienze collettive. «Vogliamo realizzare un posto aperto alla comunità melazzese. Se una signora passando da noi vede che sto facendo il pane e mi dà due dritte su come farlo alla vecchia maniera benvenga – continua entusiasta – O il vecchietto che facendomi un saluto nel campo vede che sto seminando il mais Ottofile e ne vuole un sacchetto, siamo pronti a condividere. Vogliamo che tutti possano godere e partecipare al bello della nostra cascina».
A sostenere il progetto di Gabriele e Paola sono intervenuti i genitori di quest’ultima ma anche tanti finanziatori sconosciuti reperiti sulla piattaforma Produzioni dal basso. «Persone che hanno apprezzato la nostra idea e la vogliono sostenere e condividere – conclude Gabriele – Per loro sono pronti prodotti e visite all’azienda. Il cascinotto era un deposito degli attrezzi in campagna, nel bosco o nella vigna che diventava un buen ritiro di pace. Io e Paola vorremmo conservare questo spirito e donare alla comunità un tesoro che ci viene tramandato dall’agricoltura del passato».