Una piazza blindata per pochi manifestanti. Ma resta alta l’attenzione
ALESSANDRIA – La seconda anonima manifestazione di protesta, dopo quella dello scorso mercoledì sera, annunciata ieri all’ora di cena in piazza della Libertà via social e chat di WhatsApp, ha messo in allerta le forze dell’ordine, che hanno letteralmente blindato il cuore della città. Camionette di Polizia, Carabinieri e Municipale ad ogni angolo, agenti e militari con equipaggiamento anti-sommossa e persino personale di Amag Ambiente allertato fin dal pomeriggio per togliere dall’area qualsiasi cosa (pietre, bottiglie gettate via, oggetti contundenti) che potesse creare problemi all’ordine pubblico.
Per fortuna tutto è filato liscio e, anzi, di protesta se n’è vista ben poca: solo uno sparuto manipolo di ragazzi in piedi di fronte alla Prefettura e una giovane che, tramite un cartello, chiedeva rispetto per il proprio futuro (“Voglio solo lavorare”, la sua disperata richiesta).
Allora perché tanto allarme? Quanto accaduto a Milano e Torino, ma anche a Novara, nei giorni scorsi è un sintomo evidente del disagio e della tensione che questa seconda ondata della pandemia sta creando in tutta Italia. E le difficoltà economiche di tante famiglie possono costituire un serbatoio pericoloso per chi ha interesse ad attuare una strategia di perenne lotta con le istituzioni.
Non è accaduto nulla ad Alessandria? Bene, meglio. E probabilmente ciò è capitato anche grazie all’impegno di chi, fin dalle prime ore del mattino, si è adoperato per non lasciare il minimo spazio a possibili episodi di violenza.
Ciò di cui ora non abbiamo bisogno è un aumento della tensione sociale: a marzo e aprile, quando il coronavirus ha mietuto migliaia di vittime, ne siamo venuti fuori grazie a una straordinaria coesione e al sacrificio di tutti. I problemi ci sono e sono sotto gli occhi di ognuno di noi, ma non possiamo sprecare tutto: lo dobbiamo – anche – a quella fila di bare sui camion militari che in primavera ci lasciò tutti ammutoliti.