“Crisi fino al 2021, serve un piano per l’agricoltura”
Lo ha chiesto Chiara Soldati con una lettera aperta al ministro Bellanova: "Studiare ora un piano di sostegno al Made in Italy"
GAVI — Una temporanea revisione delle aliquote Iva sul vino e un piano di sostegno e rilancio internazionale del Made in Italy. Lo ha chiesto con una lettera aperta al ministro delle Politiche agricole Chiara Soldati, erede della celebre famiglia del vino.
A Teresa Bellanova, la titolare dell’azienda La Scolca, situata sulle colline del Gavi, ha chiesto «misure che aiutino le imprese a non vanificare gli sforzi e gli investimenti fatti negli anni passati» e che «aiutino, all’indomani di questa emergenza, i prodotti ed i produttori italiani a essere competitivi e vincenti con azioni di promozione finalizzate al mercato internazionale». Secondo Chiara Soldati, andrebbe anche introdotto un «riconoscimento di premialità alle aziende virtuose che in questi anni hanno già investito in un percorso di ecosostenibilità ed incentivi per quelle che non le hanno ancora adottate». Infine, servirebbe un «supporto all’internazionalizzazione accompagnato da investimenti per la diffusione di competenze digitali nelle aziende agricole e garanzia d’accesso a infrastrutture per una transizione rapida all’agricoltura 2.0».
Spiega Soldati: «La grave crisi commerciale che ha investito nel 2020 non si risolverà nel 2021, ed è per questo importante studiare ora un piano di sviluppo e sostegno nazionale. Le divisioni e i distinguo in questa fase sono lussi che l’Italia non può permettersi. Non è il tempo per i contrasti politici, l’agricoltura è un bene comune di tutti. E’ il tempo di collaborare tutti insieme e di fare ciascuno la nostra parte: imprenditori, parti sociali e istituzioni al di là dell’appartenenza politica e degli schieramenti».