Celia il motorino, Castellano sa anche segnare
La fase difensiva ha il contributo di tutti. L'opportunismo di Corazza
CARRARA – La qualità sta venendo fuori. E ha ragione Gregucci a sottolineare che i miglioramenti sono ancora tanti e l’umiltà è l’elemento da portare dentro la settimana verso la gara con il Livorno. Però la trasformazione è in corso, evidente anche nell’intelligenza con cui si la squadra lascia sfogare gli avversari dove non possono incidere e poi riparte. Un altro segnale di quella fisionomia stabile e ben definita, su cui tecnico e staff stanno lavorando.
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CRISANTO – Attento: interventi impegnativi pochi, il più delicato subito dopo il raddoppio dei Grigi e, quindi, molto importante. Spesso fa partire l’azione, vigila su qualche appoggio all’indietro, comanda la squadra con sicurezza, che trasmette ai compagni: 6.5
SCOGNAMILLO – Rude: mette forza negli interventi e, rispetto alle prime uscite, ha imparato a dosarla. Raddoppia quando serve, non tira mai inietro la gamba, anzi raddoppia. E, insieme ai compagni di reparto, fa progressivament sparire Infantino: 6.5
BELLODI – (dal 38′ st) Lucido: ancora per una decina di minuti serve sempre lucidità per evitare i tentativi degli aversari: ng
PRESTIA – Solidissimo: Di testa le prende quasi tutte lui, di piede anche. Attenzione sempre al massimo, energia anche: basta rivdere un paio di anticipi nel finale, puliti e decisi, per tenere la Carrarese lontana dall’area dei Grigi: 7
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BLONDETT – Rapido: così veloce a salire da sorprendere spesso Manzari e Piscopo, che si vedono negare gli inserimenti da chi amplifica gli effetti della lettura del gioco con la velocità: 6.5
PARODI – Museruola: bravissimo a metterla a uno come Calderini, che gli fa una sola finta e poi sparisce, spesso costretto a inseguore l’esterno grigio, vincitore netto di questo duello. Nel secondo tempo scappa sempre all’avversario e senza il volo di Manzini potrebbe segnare: 6.5
CASARINI – Double face: primo tempo opaco, in cui stenta verticalizzare e appiattisce un po’ il gioco. Secondo tempo da vero interno che si butta dentro e aiuta ad alzare la pression offensiva: 6
GAZZI – Blocco: intercetta centinaia di palloni, meglio nell’interdizione rispetto all’impostazione, ma una diga come lui contribuisce a dare sostanza e spessore alla fase difensiva: 6.5
SULJIC – (dal 27’st) Compatto: Aiuta a garantire densità al centrocampo, in cui la superiorità dei Grigi è evidente nella ripreesa: 6
CASTELLANO – Concreto: soprattutto maturo, ancora con la necessità di carburar per osare di più e trovare sicurezza, ma sempre più padrone del ruolo. Potrebbe segnare su punizion, ma Mazzini vola, lo fa con un colpo da attaccante: 7.5
CELIA – Accelerato: Scappa già nel primo tempo e sul suo cross Manzini fa la prima prodezza. Incontenbile nella ripresa: la fascia sinistra è solo sua, Baldini cambia l’interprete per frenarlo, ma senza effetto. Tempi giusti nelle ripartenze, il raddoppio nasce da un altro taglio dei suoi: 7
ARRIGHINI – Generoso: lavoro fondamentale per far salire la squadra, tiene palla, lotta e la smista e prova anche a inserirsi per cercare la soluzione personale. Gioca per i compagni prima che per sé, il gol glielo nega Mazzini: 6.5
EUSEPI – (dal 27’st) Determinato: vorrebbe battezzare il nuovo look con un gol. Duetta con Corazza, che potrebbe restiturgli la palla, quando ha il varco lo sfrutta, ma il portiere evita il tris: 6
CORAZZA – Opportunista: l’istinto del gol è una dote, dentro l’area, ma anche fuori. Jokr gioca la carta giusta, da castigatore degli errori dell’avversario e aiuta l’Alssandria a concretizzare la sua supremazia: 6.5
CHIARELLO – (dal 38’st) Motivato: vuol riconquistare spazi anche nel nuovo modulo, anche a risultato deciso un paio di inserimenti da gstire con meno precipitazione: ng