Terme: ‘Made in Italy’ interessata alle quote del Comune
Nel primo incontro ufficiale con il sindaco Lucchini è stata avanzata l'ipotesi di acquisto della società termale
ACQUI TERME – La management company a guida acquese – il direttore è Andrea Bruzzone – neonata per investire nel Monferrato ha incontrato il sindaco Lucchini per una presentazione ufficiale sui progetti. Un incontro definito ‘costruttivo’ per il manager il quale non ha perso l’occasione per avanzare un primo grande intervento sul territorio: la ‘scalata’ alle Terme di Acqui spa.
Il Comune di Acqui detiene poco meno del 17%, la banca BPM fa parte degli azionisti di minoranza e non arriva al 3%. Così la Made in Italy Investimenti presenterà formale interesse per l’acquisizione delle quote di entrambi, di fatto rendendo la società termale totalmente privata (potrebbe avere ripercussioni politiche, però). Negli anni passati Finpiemonte aveva venduto per 9 milioni e mezzo il suo 80% a Finsystem, dopo anni fallimentari di gestione pubblica regionale. Ma da allora il tanto sperato rilancio non c’è stato anche perché il mercato termale, nel frattempo, ha perso appeal.
Soldi e idee: Bruzzone e soci hanno intenzione di lanciare le Terme a livello nazionale e internazionale: sul piatto hanno messo 120 milioni in tre anni di investimento su infrastrutture, enogastronomia turismo ed energia. Tutto ad un livello più alto.
Per ora il primo cittadino non si è sbilanciato, ritenendo interessanti i progetti illustrati e tenendo in considerazione quanto proposto. In attesa di parlare di cifre.