Prostitute in strada a pochi minuti dal coprifuoco, il video
Nonostante il pericolo e i divieti la prostituzione in strada non si è interrotta
ALESSANDRIA – Dopo la provocazione del brindisi sul bus per sottolineare la sua contrarietà di chiudere i locali pubblici alle 18, il presidente del Consiglio Comunale Emanuele Locci torna sull’argomento “coprifuoco” postando un video in cui si vedono chiaramente due prostitute in strada, quasi alle 23, come a dire, nessuno controlla? Ma poi il tema si sposta, giustamente, sullo sfruttamento.
“Ero uscito a spostare l’auto per il lavaggio strade e ho notato – come spesso accade – la presenza di due ragazze in strada”, racconta. La zona è vicino ai giardini tra corso IV Novembre e viale don Orione: “Ciclicamente sono presenti più ragazze, chiaramente costrette a vendersi. A chi poi, se in teoria alle 23 nessuno potrebbe uscire”.
Il regolamento di Polizia Urbana prevede sanzioni e controlli in caso di attivià in strada non espressamente consentita: “La possibilità di farla applicare ci sarebbe, ma spesso quando vedono una pattuglia si allontanano tra le vie o nei giardini”.
E poi ribatte sulla polemica: “Non so quale sia più pericoloso per il contagio: la prostituzione o tenere aperto un locale di sera?“.
IL POST
Su Facebook il politico alessandrino ha articolato il suo pensiero: “Si chiudono centri benessere, piscine, palestre, cinema, teatri, ristoranti e bar per non far diffondere il covid-19. Coprifuoco alle ore 23 qui in Piemonte. Mi domando allora perché queste povere schiave, vittime dei trafficanti di esseri umani tanto amati da molti progressisti, devono continuare ad essere sbattute sulla strada a prostituirsi mettendo a rischio la loro incolumità e quella degli altri. Certamente i loro sfruttatori non le dotano di mascherine.
E poi mi domando se c’è il coprifuoco… i loro servizi vanno in deroga ai divieti ed agli orari stabiliti? E quali saranno i loro clienti dopo le 23? Ma poi, al di là di tutto, possiamo ancora accettare lo sfruttamento di queste VITTIME prelevate nei loro Paesi africani con la promessa di una vita migliore e far finta che questa sia accoglienza e solidarietà??? Ci vorrebbe l’ergastolo per gli scafisti e per i comandanti delle ONG che collaborano con loro!!!”