“Le nostre società hanno investito sulla sicurezza. Dateci tamponi preventivi”
Christian Mossino, presidente Figc regionale. "Già in estate la Lnd aveva previsto soluzioni in caso di fase2 del virus"
ALESSANDRIA – Fra meno di un’ora si giocherà, dall’Eccellenza alla Seconda Categoria, perché la Terza e le giovanili provinciali erano già state fermate giovedì sera. Sarà l’ultima giornata prima di un mese di stop, “augurandoci che dal 25 novembre sarà davvero possibile ripartire – sottolinea Christian Mossino, presidente della Figc Piemonte/Valle d’Aosta – perché le nostre società si sono impegnate al massimo e hanno investito per garantire l’attività in assoluta sicurezza, allenamenti e partite, e anche per l’accesso del pubblico agli impianti. Hanno seguito scrupolosamente il protocollo, perché, come tutti noi, io per primo, sono convinte che lo sport, non solo il calcio ma tutte le discipline, ha anche una funzione di prevenzione per la salute fisica e mentale delle persone, dei nostri ragazzi, di decine di migliaia di atleti e atlete”.
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Lo stop imposto dall’ultimo Dpcm era annunciato. “La Lega Nazionali Dilettanti, già a luglio, ha previsto anche un piano B, un piano C e un piano D nel caso di seconda ondata del virus. Perché non era una ipotesi così remota – aggiunge Mossino – anche se tutti abbiamo sperato che potese funzionare solo il piano A, perché avrebbe significato un ritorno ai ritmi abituali. I nostri club sono tutti da elogiare: adesso sono preoccupati, perché uno stop prolungato a tutto lo sport dilettantistico sarebbe un colpo durissimo anche all’economia del paese. Se saltasse un’altra stagione, non so quanti sopravviverebbero, ma il ragionamento che faccio per il calcio vale per tutte le discipline, non solo quelle di contatto, e per l’intero paese Italia”.
Immaginiamo che dal 25 novembre si possa ripartire: con quale calendario? Nelle quattro settimane di pausa gli allenamenti potranno proseguire? “Siamo in attesa di indicazioni, soprattutto di interpretazioni, dalla Lnd. Per gli allenamenti, soprattutto, il Dpcm ha una formulazione ambigua, perché sembra riferirsi solo alle squadre che partecipano a campionati professionistici o dilettantistici, ma di rilevanza nazionale”.
Cosa fare per aiutare le società? “Ribadirò, anche in altre sedi, il mio pensiero: Governo, Regioni, Coni, Figc, e le altre federazioni, dovrebbero mettere a disposizione delle società tamponi preventivi rapidi, a costi contenuti. In queste settimane, correttamente, i club hanno chiesto rinvii delle gare anche solo per un tesserato con qualche linea di febbre: aiutiamoli ad avere risposte immediate, senza oneri aggiuntivi, perché così l’attività può proseguire. I nostri tesserati vogliono tornare alla normalità e noi dobbiamo metterli nelle condizioni di farlo. Tutelando la salute e nella massima sicurezza. Se muore il calcio dilettantistico e giovanile, se si blocca l’attività di base, tutto il paese ne risentirà e saranno danni gravissimi”.