“Le responsabilità sono di tutti, non solo del mister”
Artico: "Non si è pensato a un cambio in panchina. Pontedera è una prova d'appello per tutti"
ALESSANDRIA – Allenamento questa mattina con Angelo Gregucci al suo posto. E nessun cambio di guida tecnica all’orizzonte. “Il momento è molto difficile e non mi addentro in analisi tecniche. Parlo con i numeri: 6 gare disputate, 5 punti, 8 gol subiti, di cui tre negli ultimi dieci minuti, quattro se contiamo anche il finale di primo tempo con la Giana. Le responsabilità non sono solo dell’allenatore, sono di tutti. Anche dei giocatori, certo, perché non sono ammissibili black out come quelli che stanno condizionando le nostre partite”. Fabio Artico salva la panchina di Gregucci, che peraltro, a quanto si intuisce dalle parole del ds, non è mai stata in discussione, neppure dopo il terzo ko in sei turni, secondo consecutivo in casa.
Il direttore sportivo ha rivisto attentamente la gara. “Ieri sera, a caldo, con l’arrabbiatura per l’epilogo, l’analisi non sarebbe stata lucida. Ho guardato attentamente la gara e, soprattutto, l’episodio incriminato: non è l’errore del singolo, perché la rimessa è di Prestia, l’appoggio di Cosenza che smarca l’uomo del Grosseto (Galligani, ndr) e Scognamillo si fa chiudere. Lo sbaglio è di atteggiamento, complessivo: di sufficienza, di leggerezza, di mancanza di concentrazione. Questo non è più ammissibile. Ci sono problemi di lettura di singoli momenti della gara, da parte di tutti”.
Non arriverà Marcolini (che, peraltro, aveva già smentito all’indomani del derby con il Novara), e con il Pontedera non sarà un’ultima spiaggia per qualcuno. “Sarà l’esame per tutti: mi aspetto da ognuno un salto di qualità, tecnica e mentale. Mi aspetto la rabbia, l’intensità, la concentrazione ben oltre i 90 minuti. Mi aspetto una svolta, perché i numeri ci bocciano e non credo che questo sia ciò che vogliamo. Con il Pontedera sarà una prova d’appello per tutti”.
Anche per Artico? “Ho detto tutti”. Rifaresti le scelte di mercato? “Tutte”. A questa squadra, con il modulo scelto, non servirebbe un centrocampista in più, un playmaker? “Non è un singolo interprete che cambia: quelle caratteristiche le ha Gazzi e non vedo perché avere un altro come lui che già fa bene. Casarini ne ha altre, Suljic pure e Castellano anche. Le qualià tecniche non sono in discussione, è l’atteggiamento che deve essere diverso. Non ci sono più alibi, per nessuno“.