Il centrocampo è solo Gazzi. Il mistero Di Quinzio
Nel gol una errore di Cosenza. Mora propositivo, ma quanti cross sbagliati
ALESSANDRIA – Le avversarie vanno studiate. Per attrezzarsi ad affrontarle. Perché che il Grosseto aspetti e riparta, ruotando gli uomini davanti per togliere punti di rifermento, sfruttando la velocità soprattutto di Boccardi, ma anche di Moscati e Sersanti, è risaputo, sarebbe bastato vedere anche solo un paio delle gare vinte in trasferta dalla squadra di Magrini. Il gol decisivo nasce da quelle qualità (anche di Galligani), ma prima di tutto da un errore tattico e di superficialità di Cosenza, su una rimessa laterale a favore dei Grigi. Questo un giocatore esperto non deve farlo, questo una squadra che dovrebbe vincere il campionato non può permetterselo.
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CRISANTO – Infilato: ancora una volta senza colpe, con un intervento di piede evita alla squadra di capitolare prima, sempre sulla conclusione di Moscati: 6
BLONDETT – Intermittente: alterna anticipi efficaci e passaggi in cui si perde l’avversario da fermare. Il giallo, però, è preso con una giusta lettura, altrimenti Boccardi sarebbe andato diritto verso la porta: 5.5
SCOGNAMILLO (dal 32’st) – Stritolato: nell’azione decisiva finisce nella morsa tra Galligani e Moscati. E fa da spettatore alla conclusione da tre punti per i toscani: 5
COSENZA – Colpevole: in una prestazione nel complesso vicina alla sufficienza commette uno sbaglio di leggerezza, anzi di supponenza, su un pallone che meglio sarebbe satto calciare alle stelle. Inaccettabile: 4.5
PRESTIA – Concentrato: sarà anche un po’ ruvido negli interventi, ma almeno anticipa gli avversari e in più di una azione se ne va palla al piede dall’area. Che sia lui a impostare, però, pare pretesa eccessiva: 6
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MORA – Volenteroso: Gioca centinaia di palloni, ne porta su una buona quantità, mette cross che dovrebbero essere sfruttati meglio. Colpisce anche un palo. Certo, mada anche la palla a sbattere sugli avversari, ma almeno lui ci prova fino alla fine, anche se non ne ha più (e il tecnico non se ne accorge o non dà peso): 6.5
GAZZI – Regista: l’unico che, con quel modulo, può reggere il centrocampo e lo dimostra recuoerando palloni, impostando, abbasandosi quando serve in difesa, creando l’occasione migliore nel primo tempo. Uscito lui, il reparto va a rotoli: 6.5
CASARINI – (dal 19’st) Spento: si accende solo nella punizione al 40′, calciata bene, che si stampa sulla traversa. Prima e dopo un po’ dimovimento, ma poco coordinato, e poca sostanza: 5.5
SULJIC – Involuto e non solo da oggi, sia nei passaggi in profondità (ne riesce unosolo), sia nelle conclusioni, più simili a tentativi di mete nel rugby che a conclusioni pericolose: 5
CELIA – Ostinato: se ne va sulla fascia con una certa frequenza, sicuramente determinato, ma con un solo cross degno di nota, per Arrighini. Gli altri tutti fuori misura o addosso agli avversari: 5.5
RUBIN – (dal 1’st) Esperto: sarà anche meno veloce del collega di ruolo, ma ha sostanza ed esperienza, nella testa e nei piedi: 6
DI QUINZIO – Addormentato: illude con qualche buono spunto nel primo tempo. Poi sparisce e,inspiegabilmente, non sfrutta il lancio di Suljic che lo mette davanti al portiere: 5
STIJEPOVIC – (dal 32′ st) Solido: entra con la testa e il peso gusto, almeno tira in porta e prova a sostenere la manovra: 6
EUSEPI – Inconcludente: la generosità non gli fa dfetto. Anche troppa, visto che per la voglia di fare occupa anch gli spazi ei compagni di reparto, con il solo effetto di perdere lucidità e non creare pericoli: 5.5
ARRIGHINI – Mobile: le migliori giocate degli attaccanti sono le sue, soprattutto quando si allarga a destra e ha due opportunità per sbloccare il risultato, mandando la palla alta o sul fondo: 5.5
CORAZZA – (dal 23’st) Assente: quasi non ci si accorge della sua presenza, forse perché resta fori dalla gara, con le motivazioni e con le gambe: 5