Commissione Ambiente: “Riattivare l’indagine epidemiologica”
Arpa e Aso, siglato un accordo per ulteriori approfondimenti sulla popolazione
TORINO – Commissione Ambiente oggi in Regione. Interviene il consigliere Pd, Domenico Ravetti.
“Da una parte c’è un’impresa sul mercato che produce con i suoi costi, i suoi ricavi e con un valore aggiunto che comprende, tra i fattori produttivi, il suo profitto e i salari dei lavoratori. Quell’impresa ha bisogno di regole chiare e di un sistema di controlli certi. Dall’altra parte ci sono i cittadini, tutti, in particolare quelli che vivono nel territorio in cui è presente l’impresa, che hanno dei diritti (e anche doveri). Tra i diritti c’è il diritto al benessere che, in questo caso, è meglio specificare come il diritto alla tutela della salute e dell’ambiente. A difesa dei diritti è giusto che i cittadini si organizzino nelle modalità giudicate più efficaci, quindi anche attraverso i comitati. Poi ci sono le istituzioni pubbliche che, per differenti competenze territoriali definiscono le regole, assicurano i controlli e garantiscono i diritti. In questa premessa è contenuta la ragione per cui ho chiesto e ottenuto l’Audizione in Commissione Ambiente del Consiglio regionale del Piemonte dell’Agenzia regionale per la Protezione ambientale. Per le competenze in capo alla Regione Piemonte ho deciso di affrontare il dibattito sul polo chimico di Spinetta Marengo nella sede opportuna per condividere dati, norme e opzioni migliorative” spiega Ravetti.
“Dall’audizione di oggi è emerso che il Paese ha bisogno dell’approvazione del disegno di legge (collegato ambientale) oggi ancora in discussione che ha il fine di regolare i limiti, possibilmente tendenti a zero, di tutte le sostanze. Nel contesto normativo non del tutto definito, almeno per alcune sostanze, Arpa Piemonte ha da sempre svolto le attività di monitoraggio e controllo con il principio della massima prudenza, con alti standard di qualità tecnologica e con un numero di analisi crescente nel tempo. Per il secondo semestre 2020 e per gli anni successivi sono previste attività tecnologicamente ancora più avanzate per il controllo e il monitoraggio su acqua, aria, suolo, e sedimenti” prosegue Ravetti.
“Inoltre, è emerso che Arpa Piemonte e Aso Alessandria hanno siglato un accordo propedeutico a ulteriori approfondimenti epidemiologici sulla popolazione. Infine, è stato chiarito che il Veneto non ha una legge che fissa i limiti, ma li determina nell’autorizzazione essendo la Regione stessa il soggetto deputato ad autorizzare. In Piemonte, invece, a differenza del Veneto, l’Ente autorizzante è la Provincia” conclude il consiglierei.
Sul punto le dichiarazioni di Sean Sacco, capogruppo del M5S.
“La Regione rispetti l’impegno e riattivi subito il biomonitoraggio sulla popolazione residente nei pressi del polo chimico. Da mesi – interviene Sean Sacco, capogruppo del Movimento Cinque Stelle – chiediamo alla Regione di rispettare l’impegno preso con la popolazione di Spinetta Marengo e attuare l’ordine del giorno a mia prima firma che impegna la giunta a predisporre un biomonitoraggio umano rivolto alla popolazione residente a Spinetta Marengo e nei pressi del polo chimico, esteso a tutte le fasce di età e ai lavoratori residenti anche in collaborazione Enti, Istituti di Ricerca e Università.
Oggi in Commissione è finalmente emerso che a febbraio l’assessore alla Sanità e l’assessore all’ambiente regionale, insieme ad ASL e ARPA, avrebbero iniziato a lavorare a un tavolo per predisporre il biomonitoraggio poi interrotto dall’emergenza COVID-19. Chiediamo però di riattivare celermente questo dialogo e di rispettare il prima possibile l’impegno preso con la popolazione di Spinetta Marengo.
A maggior ragione se tenuto conto delle criticità sulle perdite di PFAS, sui rilasci autorizzati e soprattutto per le risultanze dello Studio Epidemiologico di morbosità a Spinetta Marengo (Alessandria), in cui sono state evidenziati incrementi di determinate patologie tumorali e incrementi del rischio più alto rispetto ad un abitante residente in altro quartiere di Alessandria.
Monitorare gli effetti dell’inquinamento mediante organismi viventi e parametri biologici rappresenta uno degli strumenti più utili ed efficaci per ottenere un riscontro analitico e scientifico fra le attività industriali (come il riversamento degli PFAS nelle acque) e la salute della popolazione”.