“Con questo ritmo di crescita, terapie intensive esaurite in 3 o 4 settimane”
ALESSANDRIA – «Se andiamo avanti di questo passo, con il ritmo di crescita che ha caratterizzato gli ultimi giorni, presto ci troveremo ad affrontare un’emergenza legata alle terapie intensive. Che in Piemonte potrebbero esaurirsi nel giro di tre, massimo quattro settimane». A lanciare l’allarme è il professor Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo: la consueta analisi settimanale è caratterizzata solo da cattive notizie, e quella peggiore riguarda proprio la valutazione sui posti in rianimazione.
«A livello regionale i letti disponibili in intensiva sono in totale 580, oggi ne sono occupati 61, ma dati alla mano il raddoppio avviene ogni 6 giorni. I conti, purtroppo, sono presto fatti e questo aspetto fotografa in maniera eloquente la gravità della situazione».
Il nuovo record
A livello della nostra regione si conferma una crescita esponenziale, perché nella settimana di riferimento, conclusa ieri, si è passati da 2645 a 5966 nuovi casi, più dl doppio insomma. «È il nuovo record – avvisa Bianchi – il precedente primato era relativo al 17 aprile, con 4791 contagi settimanali. Certo, a quei tempi la situazione era diversa, i test erano molti meno e l’indagine sierologica successiva ha portato a una moltiplicazione per dieci dei numeri, ma in termini ufficiali le cifre dicono questo. Oggi abbiamo parametri più attendibili? Sì, ma secondo molti esperti ancora attualmente permane una sottostima. Quello che è certo è che bisognerebbe aumentare ulteriormente i tamponi, lo si evince dai dati relativi alle positività».
Poco tracciamento
La percentuale, infatti, se calcolata sui tamponi è dell’8,6%, mentre se si prendono in considerazione solo le nuove persone testate raggiunge addirittura il 17,3%. «Se noi facessimo l’opposto – osserva il professor Bianchi – e cioè se valutassimo il rapporto testati su positivi, otteniamo 6, che è il numero di persone mediamente tracciate. Poche, troppo poche, e infatti a livello nazionale solo Liguria con 5 e Valle d’Aosta con 4, sono messe peggio di noi. Per rendere l’idea, il noto virologo Crisanti dice che dovrebbero essere almeno 20, per avere un sistema efficiente. Così è un circolo vizioso, invece: non si traccia, non si isola e aumentano i casi».
Alessandria a quota 390
Per quanto riguarda la nostra provincia, siamo passati da 192 a 390 casi settimanali, superando i 5mila casi totali. Nel bilancio vanno aggiunti 5 decessi e 58 guariti, con 327 positivi in più.
«Da noi – conclude Bianchi – l’incidenza ogni 100mila abitanti è a quota 93, mentre il Piemonte è a 137 e la Lombardia a 147. Dai dati a livello regionale, relativi alle varie tipologie di contagio, emerge un calo significativo degli asintomatici, che erano al 74% e ora sono al 61%, mentre aumentano i casi riconducibili al mondo della scuola, dal 15 al 19%. Un altro fattore che deve fare riflettere».