“Il coltello era in mano al 47enne. E a iniziare è stato lui”
Una nuova versione dei fatti di Stazzano, che confuta la precedente
STAZZANO – Si arricchisce di una nuova testimonianza il racconto della vicenda avvenuta a Stazzano lo scorso 8 ottobre, sulla quale stiamo cercando di fare chiarezza nell’unico modo possibile, ospitando le varie versioni dei fatti.
Uno dei ragazzi presenti all’episodio, un parapiglia tra giovani e adulti nei pressi della Bocciofila terminato con la denuncia di un 47enne per porto abusivo d’armi, dopo la pubblicazione della “versione” di un primo testimone, ci ha contattato per raccontare una storia decisamente diversa.
«Il signore, l’amico del denunciato, era entrato alla bocciofila per importunare i baristi affinchè facessero indossare la mascherina, il tutto mentre non la indossava nemmeno lui. All’uscita dal locale, dal quale è stato praticamente cacciato, ha chiamato i Carabinieri e ha avuto un battibecco con un ragazzo. Quindi abbiamo provato a chiarire con lui: era insieme ad altri due uomini». Inizia così il racconto del giovane.
«Il 47enne (non quello entrato alla bocciofila, ma l’amico disabile nda) aveva in mano un coltello con la lama aperta. Era un coltellino svizzero ma la lama era lunga, di 11 centimetri come hanno poi scritto i Carabinieri nella denuncia. Uno di noi ha chiesto chiarimenti e l’uomo si è girato male, spintonandolo. Da lì è iniziato il parapiglia.
«All’arrivo dei Carabinieri abbiamo loro segnalato la presenza del coltello che è stato sequestrato e per questo il 47enne è stato denunciato. Per noi la cosa è finita così ma non possiamo accettare che si raccontino delle falsità. Non è stato uno di noi a spintonare per primo, bensì il 47enne».