Rolando alla Lega: «Vandali al Palaruggine? Evitate la demagogia»
La sezione di Marco Cerini aveva accusato la Giunta di disattenzione sulla sicurezza
ACQUI TERME – Nei giorni scorsi la sezione acquese della Lega ha puntato il dito contro l’amministrazione comunale sul tema sicurezza: «Vandali al Centro congressi, spacciatori e balordi in piazza Ferraris a cui si aggiungono gli ormai storici problemi di delinquenza nel parco del Castello, i costanti danni ad automezzi nei parcheggi pubblici coperti. Cosa hanno in comune queste situazioni? La superficialità della Giunta che li ha sottovalutati».
A replicare per il governo Lucchini, il neo Assessore alla Polizia Locale, Giovanni Rolando: «Il Centro Congressi è stato vittima di un atto di vandalismo, con alta probabilità commesso da giovani ragazzi. Ci troviamo di fronte ad atteggiamenti che esprimono segnali di maleducazione, mancanza di rispetto verso i beni comuni e inesistenza di regole civili. La Lega per analizzare la vicenda ha messo insieme diversi fatti che non hanno un nesso comune. Sarebbe opportuno da una forza politica comprendere le radici dei diversi fenomeni senza appiattirli in slogan, evitando la semplice demagogia».
I leghisti cercherebbero solo capri espiatori. «Come al solito si dà la colpa di azioni riprovevoli scaricando tutte le responsabilità sul Sindaco o sul Comune – continua – Dobbiamo smetterla di cercare alibi esterni per giustificare atti che hanno come unico sapore quello di una mancanza di senso civico. Sarebbe come scaricare sui cittadini che non pagano i tributi comunali o le multe il problema della mancanza dei soldi nelle casse comunali».
Non tutti i giovani sono uguali. L’Assessore delle associazioni spende una parola di plauso per i «tanti ragazzi e ragazze che si dedicano in maniera responsabile al bene degli altri, che fanno volontariato, messi in secondo piano da atti vandalici perpetrati da coetanei che hanno una vera e propria povertà materiale di educazione. Credo che sia necessario fare un passo culturale, comprendendo questo fenomeno alla radice: si tratta di un’emergenza educativa, che le Istituzioni non possono affrontare da sole senza la collaborazione delle stesse famiglie. Chi vuole mettere in unico calderone diversi problemi, non solo non ha soluzioni in mano, ma vende fumo agli occhi dei cittadini. Abbiamo denunciato la vicenda del Centro Congressi alle Forze dell’Ordine affinché gli autori possano rispondere di fronte alla legge e alla comunità».