Difesa in tilt, centrocampo dominato. Si salva Macchioni
Insufficienze gravi a Lecco, anche l'attacco mai pericoloso
LECCO – Si salva solo Macchioni. Che, almeno, tiene e non si fa infilare con disarmante facilità. Tutti gli altri dominati, a tratti anche sovrastati da un Lecco che ha portato dentro la partita qualità, intensità, anche quel sassolino che D’Agostino voleva togliersi e che è diventato un macigno, spinto con forza dai suoi giocatori. Merito dei padroni di casa, ma demerito enorme dei Grigi.
Leggi qui il tempo reale della partita
CRISANTO – Vulnerabile: con una difesa inconsistente come quella che si è trovato davanti è stato bersagliato e infilato con troppa facilità. Anche salvato dal palo e costretto a uscire per spazzare via e limitare i danni: 5.5
BLONDETT – Arrugginito: come se avesse, di colpo, smarrito la condizione: perde troppi contrasti, è in ritardo negli anticipi, si fa saltare e fa fatica a stare alto e far partire l’azione: 5
COSENZA – Lento: dei tre dietro è quello che si alza di piùma per difendere alto serve, oltre alla forza, anche la velocità e, invece, viaggia sempre con le marce basse e sul palo colpito da Capogna si fa addirittura sedere dall’attaccante. 5
SCOGNAMILLO – Infilato: si perde (insieme a Cosenza) Galli nel primo gol, si fa infilare in velocità, e con faciltià, da Mangni nel raddoppio. E’ sempre i ritardo e l’intervento che gli costa il giallo potrebbe anche meritare la punizione più severa: 4.5
MACCHIONI – (dal 1’st) Solido: l’unico che riesce almeno ad arginare le incursioni dei blucelesti e a provare a uscire palla al piede. Poi, in più di una occasione, sitrova senza compagni a cui scaricare la palla, però almeno non sbaglia e mette una toppa a un vestito sgualcito: 6
MORA – Immaturo: dove ha la testa uno chesegna anche un bel gol, accende qualche speranza e, palla al centro, si fa buttare fuori per un fallo evitabiissimo? La spinta, per 84 minuti, è quasi nulla: 5
CASARINI – Involuto: è sembrato la brutta copia di questo inizio di stagione o, piuttosto, la copia identica della versione, deludente, di un anno fa. Quale è il vero Casarini? Speriamo non quello di Lecco, ma capace di prendersi la responsabiltià di cambiare il gioco scontato dei Grigi: 5
SULJIC – Piatto: anche lui, con qualche fiammata contro l’Olbia, aveva illuso. Ripiomba in un gioco involuto e prevedibile, che quasi nulla dà alla squadra e troppi palloni, invece, consegna agli avverari: 5
CASTELLANO – (dal 19’st) Smarrito: nel coas senza idee e senza ritmo dell’Alessandria è difficiled orientarsi per tutti. Anche per chi, come lui, entra con la volontà di cambiare e finisce, però, per essere inifluente: 5.5
CELIA – Prevedibile: Volontà in abbondanza, si fa la fascia avanti e inditro per decine di volte. Peccato che, per saltare l’uomo, faccia sempre lo stesso movimento, che gli avversari impiegano poco a capire e neutralizzare: 5.5
RUBIN – (dal 19’st) Volenteroso, anche energico (uno dei pochi) nei contrasti, ma, nella sostanza, poco produttivo nel vago tentativo della squadra, di eagire: 5.5
DI QUINZIO – Impalpabile. Ha l’opporrunità per far capire a Gregucci che quel posto deve essere suo e non la sfrutta, poco propositivo, anche poco lucido e spesso sconfitto nei duelli: 5
FREDIANI – (dal 29′ st) debuttante: l’esordio è l’unica nota nella scheda, un po’ pochino anche per 20 minuti: ng
CORAZZA – Isolato: là davanti i palloni arrivano con il contagge. Prova anche ad adarseli a prendere, ma gli riece poco, con l’effetto che il peso offensivo dell’Alessandria si abbassa notevolmente se Joker non incide: 5.5
ARRIGHINI – Inconcludente: si muove alla ricerca di varchi, che sono abbastanza rari in questa gara. Anche se nel primo tempo almeno ci prova a farsi largo in area e cercare la soluzione personale: 5.5
CHIARELLO – (dal 29′ st) Isolato. vaga sul campo, ma con poche idee per incidere sul gioco, anche perché l’Alessandria è in affanno e in balia dell’avversario: 5.5