“Sono un attaccante. Il mister deciderà dove servo di più”
'Oghi' Stijepovic è ad Alessandria da una settimana. "Ho avuto il Covid, sono guarito"
ALESSANDRIA – E’ arrivato una settimana fa, anche se l’accordo tra Alessandria e Sampdoria è ufficiale da ieri. “E io sono molto contento di essere in prestito per un anno e di avere questa opportunità”. I compagni stanno raggiungendo Cosenza, Ognjen Stijepovic è al Moccagatta per la presentazione ufficiale. Arriva da Podgorica,la stessa città di Dejan Savicecvic, ma non si sente un predestinato. “Grande società il Mladost, la mia prima esperienza in una serie A e, anche, nelle competizioni internazionali. Però sono felice di restare in Italia, il calcio italiano è fra i migliori al mondo. La C? Un bel campionato duro, ma qui ad Alessandria sono stati molti chiari: si deve vincere e andare in B“.
La Sampdoria è stata la sua prima ‘casa’, Giampaolo il tecnico che ha creduto in un ragazzo non ancora ventenne. “Giampaolo è una grandissima persona, oltre che un ottimo allenatore. Lo dico perché l’ho sperimentato entrando nel gruppo della prima squadra e non solo perché mi ha fatto debuttare in A. Lo è anche Ranieri, peccato non aver avuto la possibilità di lavorare con lui”. Perché, racconta ‘Oghi’ (“mi chiamano tutti così, più semplice”), “nel lockdown mi sono sempre allenato, a casa, ed ero pronto per il raduno con i blucerchiati, ma sono risultato positivo al Covid. Asintomatico, nessun problema, ma mi sono fermato. Adesso sono guarito, tamponi tutti negativi, e ho ripreso a lavorare, da più di una settimana ad Alessandria”.
Le caratteristiche di Stijepovic? “Sono un attaccante. Anche una seconda punta. Parlando con il mister ho capito che preferisce giocare con due uomini davanti e uno alle spalle. Sceglierà lui, dove posso essere più utile in fase offensiva”. Disponibile per la gara con l’Olbia? “Credo proprio di sì”.