“Le partite vanno chiuse prima”
Per Gregucci, comunque, una prestazione per lunghi tratti positiva. "Flessione nella seconda metà della ripresa"
PISTOIA – “I risultati dobbiamo deciderli noi. Quando ci sono occasioni, anche nitide, le partite dobbiamo chiuderle“. La filosofia dei “1-0 dà tanti punti come 3-0” per Angelo Gregucci non conta: l’Alessandria pareggia una partita dominata per lunghi tratti, soprattutto quando gioca palla a terra e non si abbassa troppo. “Non so se sono due punti persi, non è quello che mi interessa adesso: è una questione di mentalità, che va di pari passo con la condizione fisica. Si allenano entrambe, e insieme. Pareggio a parte, questa gara ci deve insegnare molto“.
Il cinismo, la freddezza, anche la personalità, “non dobbiamo permettere all’avversario di lanciare palle lunghe in avanti per venirci addosso: quando abbiamo fatto circolare il pallone noi, siamo stati superiori e pericolosi. Abbiamo segnato e avremmo potuto farlo almeno altre tre volte”.
Un pareggio con insegnamenti. anche con indicazioni sulla forma complessiva. “Nella seconda metà della ripresa siamo un po’ calati fisicamente e abbiamo subito la fisicità di un avversario cresciuto nel secondo tempo. Insisto, questo debutto ci dovrà insegnare a leggere meglio i prossimi impegni, perché credo che saranno molte le gare simili, con avversari aggressivi a cui non dovremo concedere spazi e possibilità anche solo di provare ad aggredirci”.
Non permettiamo all’avversario di venrici addosso. Dobbiamo sempre giocare palla a terra e sfruttare di più le fasce. Oggi non lo abbiamo fatto molto
Che si debba lavorare sulla tenuta è evidente, soprattutto per alcuni che sembrano ancora indietro: è il caso di Suljic, con una insicurezza che lo rende prevedibile nei retropassaggi. “Io mi soffermo sul comportamento della squadra: dobbiamo migliorare molto, anche se molte cose le abbiamo fatte bene. Tra Coppa e campionato tempo per concentrarci sui movimenti non ne abbiamo molto, la condizione può e deve crescere giocando. Con una gara ogni tre giorni è questa la strada“.
Anche completare la rosa (mancano otto giorni) e recuperare giocatori che garantiscono più soluzioni. Oggi sarebbe servito un cambio in attacco, ma Poppa a parte, non c’era. “Dobbiamo anche sfruttare di più le fasce, che sono fondamentali per noi. Però, lo ribadisco, la squadra mi è piaciuta, naturalmente con gli aggiustamenti che servono, che ho visto e che sappiamo necessari”. Ora rientro e, martedì, di nuovo in viaggio verso Cosenza. Con le condizioni di Pisseri da verificare.”Non ha preso una botta, adesso aspettiamo il responso dei medici”.