Aggressione al cimitero: la testimonianza dell’amico
Sull'episodio indagano i Carabinieri
VALENZA – Ha 16 anni, studia a Valenza, la sua città. Nessuna incertezza, parole appropriate, sangue freddo. Lo stesso che ha avuto lunedì, quando è intervenuto a difendere il suo amico, aggredito nei pressi del cimitero.
Parla il testimone oculare di un fatto che sta facendo discutere e sul quale proseguono le indagini dei carabinieri. Sventurato protagonista è Lele Rachiele, giovane costretto su una sedia a rotelle. È il candidato della Lega che (anche alle forze dell’ordine da cui, con l’amico, si è recato martedì mattina) ha detto di essere stato malmenato da uno sconosciuto, di colore.
In campagna elettorale, un’accusa simile fa ancor più clamore. Per fugare dubbi, il 16enne spiega: «Verso le 18, dopo un giro in città, ho accompagnato Lele al cimitero: voleva andare a salutare il nonno. Quando mi sono allontanato, ho sentito le sue urla: chiedeva aiuto. Mi sono messo a correre verso di lui e c’era un ragazzo, che avrà avuto 25-30 anni, che lo strattonava, forse per derubarlo. Io gli ho tirato due pugni, lui è caduto, si è rialzato ed è scappato, senza portare via nulla. Aveva una felpa grigia, jeans neri e uno scaldacollo scuro che gli copriva parte del volto».