Ricagno: «Moscato in crescita, per il Brachetto urge cambio di rotta»
«E? una buona annata; le uve dell?Acquese sono soddisfacenti per quantità e qualità»
ACQUI TERME – Vendemmia in itinere. Per l’Acquese facciamo il punto con Stefano Ricagno della Cantina Cuvage. «La raccolta delle uve per l’Alta Langa (Pinot e Chardonnay) è in corso da 10 giorni – spiega – E’ una buona annata; le uve dell’areale dell’Acquese, vigneti sopra i 250 metri a Rivalta Bormida, Alice Bel Colle, Castel Boglione, sono soddisfacenti per quantità e qualità».
L’intervistato, vice presidente del Consorzio di Tutela dell’Asti, fa il punto anche del Moscato. «Piccole zone sono state colpite dalla grandine, ma il danno è stato solo quantitativo. Gli acini sono arrivati a completa maturazione, non ci sono presenze di marciumi e l’uva è di buona qualità. In generale giusta la resa secondo disciplinare; non c’è una vendemmia strabordante. Diciamo che la natura ha messo giudizio mantenendo un grado qualitativo e quantitativo corretto per il moscato che, contrariamente ad altri settori, sta vivendo una crescita sui mercati sia tappo raso, sia spumante».
E il Brachetto? «La raccolta è già iniziata. Resa bloccata a 36 quintali/ettaro? Il disciplinare permette di declinare l’Acqui docg in diverse modalità. I produttori dovrebbero fissare un obiettivo e decidere quale vino produrre guardando al mercato al quale bisogna offrire il migliore del prodotto possibile. Cuvage sta portando avanti un progetto che propone l’Acqui classico tradizionale delle bollicine sia tappo raso sia spumante, intenso e piacevole e dall’altra parte sta investendo dal 2018 nella tipologia rosé fermo (senza bollicine), un po’ in stile provenzale, ottenendo un ottimo report da clienti e giornalisti del settore. Questa scelta pensiamo possa essere quella giusta per riportare il Brachetto ai giusti volumi e meritato valore ».