‘Dolce notte’, il musical di Valerio Marcozzi rende omaggio alla città
I ciak sono stati effettuati nella notte tra il 12 e il 13 agosto, dalle 23 alle 6 del mattino
ACQUI TERME – Una donna affacciata ad un balcone. Nella silenziosa notte acquese ode echeggiare nei vicoli il canto di una voce maschile. Curiosa scende in strada e lo incontra. Così inizia il corto ‘Dolce Notte’, l’ultima opera del regista Valerio Marcozzi. Un musical, il primo. «L’idea è nata l’anno scorso durante una passeggiata notturna nelle vie deserte del centro – racconta – ho immaginato una coppia che danzava e cantava; sullo sfondo, la bellezza ammaliante della città».
L’ispirazione è divenuta il progetto di una ‘task force di sognatori’ come la chiama il regista. Marcozzi ne parla prima con Irene Geninatti, nota cantante ed attrice monasterese e poi, su consiglio di lei, con Danilo Ramon Giannini. «Due performer eccezionali, vulcanici e con delle voci d’incanto» continua Marcozzi. L’idea è quella di un musical tipo La La Land di Damien Chazelle e proprio dal film viene presa la base musicale che poi l’esperto Andrea Narratore Scagnelli ri-arrangia per un’interpretazione inedita con parole dedicate alla città bollente. Irene e Ramon sono principalmente dei cantanti. E per il ballo? «Qui entra in scena la coreografa di Bari Silvia Pierro che ha pensato ai passi e preparato un video esplicativo per gli attori – risponde il regista – Nazarena Ferro della Sartoria Volver ha poi realizzato l’abito della protagonista: fucsia per risaltare nel buio della notte». A completare il gruppo sono intervenuti Riccardo Ghezzi e Camilla Cusmano per le riprese a terra, Alessandro Piccardo, mago di quelle aree con drone e Beppe Malizia, assistente di produzione.
I ciak sono stati effettuati nella notte tra il 12 e il 13 agosto, dalle 23 alle 6 del mattino. Per set, tutti gli scorci più suggestivi della città, dalla Bollente, agli Archi romani, dal ponte Carlo Alberto, alle scalinate monumentali. «Siamo riusciti ad ottenere le chiavi di alcuni siti chiusi di notte e quindi ho potuto girare all’interno del Castello e nel giardino di Palazzo Levi – spiega l’intervistato – Il film è crescendo di canto e ballo dal finale a sorpresa». Il corto dura poco più di quattro minuti e, non commissionato da alcuno ma autoprodotto, rappresenta un omaggio ad una città di mirabile bellezza. Il video verrà presentato in una prossima premiere, iscritto ad un concorso e subito diffuso online. «Spero che la città venga notata dai produttori – conclude Marcozzi – Acqui è un perfetto set per girare film o fiction».