Salvini fa il pieno, Oddone è felice
VALENZA – Gente, molta gente. A quantificare penserà la fantasia di ognuno. Certo è che all’ora di pranzo di un mercoledì, in una Valenza che di solito non s’accende troppo, chi ha organizzato l’evento può dirsi soddisfatto. Arriva Salvini e si esce dalla normalità di una campagna elettorale in cui Maurizio Oddone, candidato a sindaco del centrodestra, ha toni da lord moderato e il più applaudito, in attesa del Capitano, è un ragazzino si sedia a rotelle: si chiama Lele Rachiele, leghista fin dall’adolescenza. Dice parole sensate, e il colore politico non c’entra.
Maglietta azzurra, bemuda e mocassini, Salvini arriva con 50 minuti di ritardo, mentre sta parlando il fido Molinari. Era a Rapallo, deve recarsi nel Bresciano. Quando sale sul palco di piazza Gramsci, spunta il sole che (anch’esso) s’era fatto attendere. Non delude il popolo della Lega a cui dice le cose attese da gente che non tollera Fornero, gli immigrati irregolari, i Cinque Stelle, i mangiapane a tradimento, il Pd, Equitalia e, naturalmente, il ministro all’istruzione Lucia Azzolina, per la quale Salvini s’improvvisa Sgarbi definendola ripetutamente “capra”.
Parla anche di Valenza, il Matteo. È nel suo quando esalta il mondo produttivo, l’importanza dell’artigianato e del buon nome del distretto orafo. Parole che calzano bene. Dal pubblico gli dicono di pensare anche a piscina e ospedale, problemi locali che (comprensibilmente) gli sfuggono. Oddone lo informa, lui sentenzia:”Va bene, queste cose le promettiamo. Ma solo due, perché non siamo come altri che ne promettono 18 e poi non fanno niente”.
Votare un sindaco della Lega è un modo per cambiare il Paese, sintetizza Salvini. Oddone ringrazia. Tra i plaudenti, autorità piemontesi, amministratori del territorio, da Cuttica a Chiodi, leghisti storici con mascherine varie. C’è anche Daniele Poggio, consigliere regionale: è stato ai margini per alcuni mesi, causa malattia. Riprenderà presto il suo lavoro. E questa è una buona notizia.