Lantero: “Due migranti ancora positivi”. Il Consiglio rigetta la mozione di “Ovada Viva”
Scontro fra le parti durante la seduta di ieri sera
OVADA – Si sono presentati all’appuntamento con posizione diametralmente opposte e, dopo poco più di un’ora di confronto serrato, fra schermaglie dialettiche e politiche (con diversi riferimenti ai partiti nazionali) e qualche problema di connessione, la discussione si è conclusa con dieci voti contrari (nell’ordine Lantero, Caneva, Ferrari, Capello, Russo, Lottero, Fornaro, Pareto, Lanza e Trivelli, mentre, sempre tra le fila della maggioranza, non erano presenti Di Palma, Oliveri e Rasore, ndr), quattro a favore (Cassulo, Priolo, Boccaccio e Forno) e un’astensione (Lanzoni). Non è passato, dunque, l’ordine del giorno presentato dai consiglieri comunali di “Ovada Viva” che, in seguito alla comunicazione – effettuata dal primo cittadino – della positività di quattro migranti ospitati in città, hanno chiesto ed ottenuto una sessione straordinaria del consiglio comunale.
“In questo primo anno di attività il consiglio comunale si è sempre dimostrato maturo – ha affermato Mario Lottero, capogruppo di maggioranza -. In questo caso, però, sembra di vedere un’azione volta a speculare, con un’interpretazione parziale dei fatti. Per questo motivo chiediamo che possa proseguire l’impegno a tutela della salute di ogni abitante della città”.
In precedenza il sindaco Lantero ha fatto il punto della situazione sui dieci migranti giunti in città qualche settimana fa. “Tutto è cominciato lo scorso 29 luglio – ha precisato il primo cittadino -. Sono stato informato dal Prefetto, era previsto che sarebbero arrivati nel primo pomeriggio e che sarebbero dovuto rimanere in quarantena per quattordici giorni. In seguito a un ritardo (rispetto all’ora prevista di arrivo, ndr) e alla volontà (non esaudita) di altri dieci migranti, desiderosi di scendere a Ovada, i dieci migranti sono stati sottoposti al tampone. I test sierologici avevano dato test negativo, mentre quattro sono risultati positivi al tampone. Ad oggi due sono ancora positivi (si tratta degli “unici” residenti a Ovada positivi al Covid), seppur asintomatici, mentre altrettanti sono in attesa del secondo tampone. Sono ospitati nei locali di via Galliera, sotto la gestione di Social Domus, e con la vigilanza attiva, mentre gli altri sei hanno terminato il periodo della quarantena”.
Due gli attacchi che “Ovada Viva” ha rivolto alla maggioranza. “Durante l’ultimo consiglio comunale – hanno dichiarato il capogruppo Pier Sandro Cassulo e il consigliere Angelo Priolo – il sindaco aveva promesso che quella sarebbe stata l’ultima seduta in videoconferenza. Ed invece, anche su un argomento così delicato, non si è optato per una seduta in presenza e pubblica”. Il gruppo aveva suggerito la Loggia di San Sebastiano per lo svolgimento della seduta. “Da allora è stato pubblicato un nuovo Decreto Ministeriale firmato dal premier Conte che proroga lo stato di emergenza fino al 31 ottobre – ha replicato Lantero -. Non spendo soldi pubblici così, tanto per. Abbiamo semplicemente applicato le norme, non è un’occasione di democrazia persa”. Poi, a proposito della bocciatura, Cassulo ha rincarato la dose. “La vostra posizione è ambigua. Prima chiedete di non fare arrivare altri migranti, perché eravate sotto pressione, ora avete cambiato nuovamente idea. Ma se domani uno di questi migranti dovesse risultare ammalato di scabbia, che si fa, scrivete un’altra lettera? Peraltro a Ovada siamo, da un punto di vista numerico, ben oltre il numero di migranti ospitati previsti dall’accordo fra l’Anci e il Governo”.
“I migranti ospitati in città sono 84 – ha concluso Lantero -. Più del doppio rispetto a quanto previsto dall’accordo citato da Cassulo, come tanti altri centri zona. Ma la mia posizione sul tema non cambia. Non ho mai detto che non accoglieremo più nessuno, ho solamente chiesto una sospensione degli arrivi in un momento di difficoltà per la nostra comunità, che ha pagato un dazio pesante con l’alluvione dello scorso autunno e, come il resto d’Italia, con l’emergenza Covid”.