Lega e M5S, non è solo una questione di panchine…
Marco Cerini, segretario dei leghisti acquesi, critica su più punti l'operato del M5S alla guida della città
ACQUI TERME – Dalla questione panchine, il confronto M5S-Lega, si estende all’idea di buon governo. «Non basta autoproclamarsi baluardo della trasparenza e rimedio a tutti i mali della politica dei tempi passati, bisogna anche dimostrarlo con i fatti – ha piccato Marco Cerini, segretario dei leghisti acquesi – Passare tre anni di amministrazione a lanciare il solito trito e ritrito slogan della mala gestione degli anni passati, dei debiti e della scarsa disponibilità economica e poi (eventualmente) trascorrere i due rimanenti a tentare di fare qualcosa in vista delle prossime elezioni è una storia vecchia come il mondo. A conti fatti di iniziative, sino ad ora, ne abbiamo viste davvero poche».
Anche sulla missione ‘rimediare alle pecche del passato’ i leghisti muovono qualche remora: «La questione degli oneri della Borma è stata chiusa con uno sconto al costruttore di 700 mila euro circa su quanto dovuto per la bonifica dell’area – elenca Cerini – la questione Avim una volta abbandonata la soluzione dell’allora sindaco Bertero di cedere l’area ex Merlo ad Inail, vede tutt’ora una proposta di transazione con i creditori a fronte della vendita degli immobili come modalità di risanamento. Debiti che ammontano a circa 2,8 milioni a fronte di un valore immobiliare periziato poco più della metà che, nella migliore delle ipotesi, cioè la vendita di tutti gli immobili, non consentirà di soddisfare molti creditori un soldo (tra cui il Comune che avanza da Avim circa 900 mila euro)».
L’accusa è anche di falsa innovazione: «Le poche idee in cantiere dell’attuale amministrazione sono a “completamento” di progetti ideati da quelle passate: la Pista Ciclabile, il Parco Fluviale Naturalistico e il Centro Congressi, tanto criticato in passato e che ora doteranno di un parcheggio». Cerini & Co. non dimenticano la propaganda politica grillina relativa ai documenti mancanti per il collaudo del Palacongressi. Allora il sindaco sancì la chiusura della struttura con una ordinanza di inagibilità facendo saltare un evento dell’associazione scacchistica acquese che avrebbe portato negli alberghi della città più di 500 visitatori. «Avremmo apprezzato una gestione più intelligente. Alla propaganda bisognerebbe preferire la soluzione dei problemi – continua il portavoce leghista – e sulla realizzazione del parcheggio al ‘Palaruggine’, prima di spendere 150 mila euro, si è trovata una destinazione di utilizzo della struttura che necessiti la realizzazione di un parcheggio o rimarrà vuoto sia il Centro Congressi sia il parcheggio?».
Sul cicloturismo, i leghisti attendono di verificare i progetti finiti, anche se un’idea di turismo i leghisti ce l’hanno: «Servono iniziative che attirino persone e facciano in modo che anche i non residenti siano incentivati a spendere denaro in attività commerciali, bar, ristoranti, negozi, magari seconde case». Linguaggi diversi: «Quello che M5S chiama debiti noi li chiamiamo investimenti sulla città – ha tagliato corto l’intervistato – è normale contrarre debiti se questi portano a un beneficio. 10-15 anni fa le cose in città giravano in modo differente».
Infine la questione panchine. Al di là del progetto in sé, quello che appare una strana coincidenza è che l’incarico sia stato affidato all’arch. Ariu di Varazze che, guarda caso, è stato il docente dell’Università di Genova con il quale l’Assessore Giacomo Sasso, dal 2005 al 2011, ha collaborato svolgendo l’incarico di assistente ai corsi di progettazione. «A cosa è servito poi un incarico esterno ad un architetto di Varazze quando nell’Ufficio Tecnico c’è un nuovo dirigente, l’architetto Marco Cascone sempre proveniente dal settore tecnico del Comune di Varazze?».
Infine Marco Cerini risponde alle battute sarcastiche dei grillini: «E’ vero, Tokyo è più lontana di Varazze – ha concluso riferendosi al progetto affidato nel 2000 allo studio Tange di Tokyo – Però all’epoca non c’era un Assessore ai Lavori Pubblici giapponese».